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Se il dipendente è felice lavora di più

di Mirko Spadoni

Se è felice, il dipendente produrrà di più sul posto di lavoro. Almeno questo è quanto sostengono diversi articoli pubblicati dalla Harvard business review. Gli esperti lo chiamano “fattore F” e, stando ad alcuni studi, è un ottimo generatore di performance professionali.
Infatti, il dipendente “felice” avrebbe una produttività superiore alla media pari al 31% e una creatività tre volte superiore a quella dimostrata da chi, invece, si dichiara insoddisfatto o infelice. Ma la felicità incide e neanche poco sulle vendite: chi è felice, sostengono gli studi, vende il 37% in più rispetto alla media.
Tuttavia, sono diversi i fattori che rendono un dipendente più “felice” e quindi maggiormente produttivo e creativo: l’ambiente di lavoro, prima di tutto.
Solo qualche giorno fa, per l’appunto, è stata resa pubblica una ricerca condotta da Great Place to Work, secondo cui il Sas Institute è il miglior posto di lavoro al mondo. Ogni anno, infatti, Great Place to Work stila una speciale classifica che elenca quali sono le società dove i dipendenti si trovano meglio.
Al primo posto, dicevamo, c’è il gigante del software, il Sas Institute, che ha spodestato dal gradino più alto del podio la Microsoft, scesa dal primo al quinto posto di questa speciale e particolare graduatoria.
Al secondo posto, invece, troviamo Google.
La ricerca, è bene dirlo, è condotta da parte Great Place to Work che intervista i diretti interessati: i dipendenti delle società prese in esame. In tutto, sono 59 le domande a cui devono rispondere. Diversi, i temi affrontati: credibilità dell’azienda, rispetto, cameratismo, equità e orgoglio, ad esempio.
“In tutti questi anni abbiamo valutato 5.500 organizzazioni in tutto il mondo distribuendo 3 milioni e mezzo di questionari”, ha precisato Zollo, amministratore delegato di Great Place to Work Italia, intervistato dal Corriere della Sera.
“Il punteggio finale – ha poi spiegato – dipende per due terzi dalle risposte dei lavoratori e per un terzo dalle valutazione effettuate da noi sulle politiche e pratiche di gestione delle risorse umane”.

 

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