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Il primo sciopero generale europeo. “Toma la Huelga”

di Claudia Carmenati

Già vecchia e stanca e ancora non sono passati nemmeno vent’anni dalla firma del Trattato di Maastricht. L’Europa è già finita? Non la pensano così studenti, lavoratori e pensionati che hanno partecipato al 1° sciopero europeo.  La cura, o meglio la cattiva cura, che ha avviato questo processo di invecchiamento precoce è stata, secondo i partecipanti, la politica condivisa di austerità, che ha acuito la crisi e alimentato la recessione.
Il “No all’austerity” è stato il segnale che ha scatenato manifestazioni in 23 dei 27 paesi dell’Ue, segno di uno scontento che prescinde dai confini nazionali, o i limiti generazionali, ma che riguarda tutti i cittadini d’Europa “adesso”. La mobilitazione è stata indetta dalla Ces, la Confederazione europea dei sindacati, “per il lavoro e la solidarietà” e per chiedere ai governi  un “cambio di rotta” verso “un patto sociale per l’Europa”, con una politica economica che stimoli crescita, occupazione e giustizia sociale. “L’austerità sta strangolando il lavoro – ha commentato a margine della protesta di Terni,  la leader della Cgil, Susanna Camusso-  e impoverendo i paesi, non determinando un futuro. Ci rivolgiamo anche al nostro Governo che esegue pedissequamente una politica che sta determinando una profondissima recessione e toglie qualunque speranza al lavoro”.
La protesta ha trovato nella rete, come sempre più spesso accade, il motore di avvio per il coinvolgimento e la partecipazione, per la diffusione del messaggio ma anche il miglior cronista per raccontare in diretta ogni singolo momento dell’evento. Da twitter a facebook ad instagram scatti e parole di una giornata infuocata, per il giorno in cui l’Europa ha rischiato di esplodere. Gli spagnoli di certo i più impegnati, anche chiaramente per la situazione di stallo in cui si trova il paese e i Greci e Portoghesi i più arrabbiati per i continui nuovi piani di austerità che stanno mettendo in ginocchio le famiglie.
In Italia episodi di violenza che si sono verificati mercoledì stanno facendo discutere. Torino, Milano, Roma i teatri degli scontri più duri, diversi i fermati in varie città.  Nella capitale si sono viste scene da guerriglia urbana, blindati in azione: otto gli arrestati, tra i quali una donna. Altre otto persone sono state denunciate. A Torino un poliziotto è stato colpito con una mazza da baseball. Tensione anche a Napoli dove circa 300 studenti hanno occupato la stazione centrale per circa mezz’ora e a Brescia (tre persone fermate). A Padova si contano due agenti feriti e altrettanti i manifestanti identificati. Prese di mira banche. Bloccate le stazioni. A Genova chiuso il varco ai traghetti. A Pisa manifestanti sono saliti sulla torre.
All’indomani dello sciopero, tra le polemiche il Ministro degli Interni, Anna Maria Cancellieri aveva preso posizione a difesa degli agenti, la situazione  ‘’non era facile, tutta Italia bolliva, è facile dire le cose dopo, ma dobbiamo pensare che gli agenti hanno operato in condizioni difficili e complesse». Oggi però è stata aperta un’inchiesta. Un video scoop di Repubblica.it che ritrae il lancio di lacrimogeni dal palazzo del ministero in via Arenula è stato visionato dal  ministro della Giustizia, Paola Severino, che ha immediatamente disposto un’indagine interna ed esprime “inquietudine e preoccupazione”. “Dai primi accertamenti – fa sapere il ministro – è stato verificato che lacrimogeni a strappo, come quelli che sembrerebbero essere stati lanciati dal ministero” durante lo sciopero europeo, “non sono in dotazione al reparto di polizia penitenziaria di via Arenula”.

 

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