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Entro il 2050 un bambino su tre sarà africano

Entro il 2050 una persona su tre che nascerà sarà africana, come lo sarà anche un bambino su tre al di sotto dei 18 anni. Cento anni prima, il rapporto di nati nell’Africa Subsahariana era soltanto di uno su 10.
In occasione della Giornata mondiale dell’infanzia, l’UNICEF ha pubblicato “Generazione 2025 e oltre: l’importanza critica di comprendere le tendenze demografiche per i bambini del 21 ° secolo” una nuova ricerca che evidenzia i cambiamenti demografici globali previsti per la prossima generazione di bambini che rappresentano grandi sfide per i responsabili e i leader politici.
Alcuni dati che emergono dalla ricerca: I decessi dei bambini sotto 5 anni saranno sempre più concentrati nell’Africa subsahariana.
Nel mese di ottobre 2011, la popolazione mondiale ha raggiunto i 7 miliardi e secondo le attuali proiezioni arriverà a 8 miliardi entro il 2025. Secondo la ricerca entro il 2025 il prossimo miliardo di abitanti nel mondo sarà composto da bambini; il 90% di loro sarà nato nelle regioni meno sviluppate.
Si prevede un modesto aumento del 4% della popolazione mondiale dei bambini entro il 2025, ma la crescita della popolazione sarà concentrata in modo significativo nei paesi del Sud del mondo.
Secondo le proiezioni, per quanto concerne le nascite nel mondo tra il 2010 e il 2025, nei 49 paesi classificati come i meno sviluppati del mondo saranno pari a 455 milioni su 2 miliardi. Cinque paesi popolosi a medio reddito – come Cina, India, Indonesia, Pakistan e Nigeria – incideranno per circa 859 milioni rispetto alle nascite tra il 2010 e il 2025.
Tra i primi cinque paesi per numero di nascite nei prossimi 15 anni, l’unico ad alto reddito che dovrebbe avere una percentuale crescente di bambini entro il 2025 saranno gli Stati Uniti.
Anche se la Cina e l’India continueranno ad avere una quota importante della popolazione mondiale, in termini assoluti la Nigeria avrà l’aumento più alto della sua popolazione sotto i 18 anni, con 31 milioni di bambini in più, ed un incremento del 41% tra il 2010 e il 2025. Allo stesso tempo, è in Nigeria che avverrà un decesso su otto nella fascia tra i minori di 18 anni.
“Quello che è importante è come il mondo si prepara ad affrontare l’agenda post-2015 tenendo conto di questi cambiamenti fondamentali e senza precedenti”, ha detto il co-autore dello studio, David Anthony dell’UNICEF. “Dobbiamo fare tutto il possibile perché questi bambini abbiano ogni possibilità di sopravvivere, svilupparsi e raggiungere il loro pieno potenziale”.
La ricerca, derivata dalle proiezioni della United Nations Population Division afferma che l’invecchiamento della popolazione mondiale aumenterà la pressione per destinare le risorse ad altre fasce che non comprendono i bambini.
“I bambini non votano e le loro voci non vengono ascoltate quando i governi devono prendere decisioni sui finanziamenti”, ha detto il co-autore della Ricerca Danzhen You dell’UNICEF. “Così sarà più importante che mai per salvaguardare i bambini perché i loro diritti siano rispettati e sostenuti”.
Le raccomandazioni del documento includono i seguenti punti: concentrare gli investimenti nelle aree dove i bambini nasceranno; prestare grande attenzione ai gruppi più vulnerabili, soprattutto tra le popolazioni più numerose, nei paesi a medio reddito; raggiungere le famiglie più povere e isolate e affrontare con urgenza il problema dell’assistenza agli anziani.

 

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