Berlusconi: “L’Italia ha il disgusto per questa politica”
In merito ad un suo eventuale ritorno in campo Silvio Berlusconi, intervenendo a La Telefonata, ha detto: “Stiamo valutando la situazione con grande senso di responsabilità”.
Parlando delle primarie del centrosinistra ha poi affermato: “Con Matteo Renzi anche l’Italia potrebbe avere un partito socialdemocratico che gli altri paesi si sono dati. Qui abbiamo ancora questa negatività per cui esiste un partito che si rifà all’ideologia comunista e questo provoca una politica che conosciamo: una politica dell’invidia, la politica di colpire le classi più abbienti, le imprese, la politica del più tasse.
Renzi ha portato avanti delle idee che non sono le stesse del Pci, Pds, Ds e Pd, ancora formato dagli uomini che derivano dalle file del vecchio partito comunista italiano e che non hanno mai abbandonato l’ideologia comunista”.
Parlando invece del Monti-bis ha detto: “Credo che l’osservazione fatta dal capo dello Stato sia pertinente. Monti anche con il mio assenso fu fatto senatore a vita prima di affidargli il compito di un governo tecnico. Questa posizione lo pone fuori dal contrasto politico ma se lui riterrà di poter essere utile al paese e le forze politiche saranno dello stesso parere, queste forze politiche potranno rivolgersi a lui”.
In quanto alle primarie del centrodestra, continua, “stanno andando avanti e la domanda non è da rivolgere a me ma alle istituzioni del Pdl che si esprimono con molto democrazia nell’ambito dell’ufficio di presidenza. Sarà questa istituzione che dovrà prendere una posizione dopo i risultati delle primarie del Partito democratico”.
“Come le recenti elezioni in Sicilia hanno confermato tutti i sondaggi ci indicano come gli italiani siano lontani dalla politica. Il 70% è disgutato da questa politica, da questi partiti. Anche chi ha votato per i partiti tradizionali ha una forte delusione e la metà è disgutato per come sono i partiti di oggi e secondo me serve cambiare tutto, serve davvero aprire gli occhi su quello che è successo in Italia a partire dalle dimissioni imposte al mio governo che pure aveva fatto molto bene.
Credo sia giusto per chi ha avuto l’onore di guidare il governo italiano per quasi dieci anni di riflettere su qual è la ricetta e il modo per fare quella modernizzazione dell’Italia e quella rivoluzione liberale che era stata promessa agli italiani anche da me.
Ma non è colpa mia se non si sono realizzate queste riforme perché l’architettura istituzionale italiana non l’avrebbe consentito. Si devono cambiare le regole della Costituzione sul governo e i poteri del governo”.