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In calo a novembre la fiducia delle imprese italiane

La fiducia delle imprese manifatturiere
Nel mese di novembre l’indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese manifatturiere sale a 88,5 da 87,8 registrato nel mese precedente. I giudizi sugli ordini peggiorano, mentre le attese di produzione registrano un leggero miglioramento; il saldo relativo ai giudizi sulle scorte di magazzino resta stabile a 1.
L’indice del clima di fiducia sale da 92,0 a 92,3 nei beni di consumo, da 86,9 a 88,7 nei beni intermedi e da 85,5 a 86,2 nei beni strumentali. I giudizi sugli ordini migliorano nei beni di consumo e in quelli intermedi, mentre peggiorano nei beni strumentali; il saldo dei giudizi sulle scorte di prodotti finiti si presenta in diminuzione nei beni di consumo e in quelli intermedi, mentre rimane stabile nei beni strumentali. Le attese sulla produzione peggiorano nei beni di consumo, e migliorano nei beni intermedi e in quelli strumentali.
L’indice del clima di fiducia del settore manifatturiero scende nel Nord-ovest da 91,3 a 90,9 e nel Mezzogiorno da 85,7 a 82,2, mentre sale nel Nord-est (da 84,8 a 86,3) e nel Centro (da 88,1 a 92,1). I giudizi sugli ordini peggiorano nel Nord-ovest e nel Mezzogiorno, sono stabili nel Nord-est e migliorano nel Centro; quelli sulle scorte di magazzino presentano saldi in aumento nel Nord- ovest e nel Mezzogiorno, in diminuzione nelle restanti ripartizioni territoriali. Le attese di produzione migliorano nel Nord-ovest, nel Nord-est e nel Centro, mentre peggiorano nel Mezzogiorno.

La fiducia delle imprese di costruzione

A novembre l’indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione scende a 79,7 da 81,1 del mese precedente; i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione peggiorano (il saldo scende a -50 da -48 di ottobre), mentre le attese sull’occupazione migliorano (il saldo sale da -18 di ottobre a -17).
L’indice del clima di fiducia sale da 65,3 a 68,8 nella costruzione di edifici mentre scende da 90,3 a 87,1 nell’ingegneria civile e da 98,4 a 92,2 nei lavori di costruzione specializzati. Nell’ingegneria civile peggiorano i giudizi sugli ordini (da -8 a -20) e migliorano le attese sull’occupazione (da -14 a -9); nella costruzione di edifici migliorano sia i giudizi sugli ordini (da -56 a -54) sia le attese sull’occupazione (da -25 a -20); nei lavori di costruzione specializzati peggiorano invece entrambe le variabili (da -40 a -45 e da -12 a -16, rispettivamente).

La fiducia delle imprese dei servizi di mercato

A novembre, l’indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese dei servizi scende a 73,5 da 75,6 di ottobre, principalmente a causa del peggioramento delle attese sull’andamento dell’economia in generale (il cui saldo passa da -37 a -46). Le altre componenti del clima, infatti, risultano in lieve miglioramento: crescono sia i giudizi che le attese sugli ordini (da -28 a -27 e da -17 a -15 i rispettivi saldi). Restano stabili i giudizi, ma peggiorano le attese sull’occupazione; scende il saldo delle aspettative sulla dinamica dei prezzi di vendita.
La fiducia delle imprese aumenta nei trasporti e magazzinaggio e nei servizi turistici (da 65,6 a 68,2 e da 72,3 a 73,2 i rispettivi saldi); diminuisce, invece, nei servizi di informazione e comunicazione (da 79,6 a 76,3) e nei servizi alle imprese ed altri servizi (da 79,1 a 74,5).
Nei trasporti e magazzinaggio, migliorano le attese sugli ordini e sull’economia in generale (da -36 a -32 e da -32 a -27, i rispettivi saldi), mentre nei servizi turistici cresce solo il saldo circa i giudizi sugli ordini (da -35 a -30). Nell’informazione e comunicazione migliorano sia i giudizi che le attese sugli ordini (da -17 a -4 e da -6 a -2, i rispettivi saldi); nei servizi alle imprese ed altri servizi, tutte le variabili componenti il clima di fiducia registrano un calo.
La fiducia delle imprese dei servizi di mercato scende in tutte le ripartizioni territoriali (nel Nord- ovest da 76,2 a 70,9, nel Centro da 76,0 a 73,4 e nel Mezzogiorno da 83,1 a 81,4) tranne che nel Nord-est, dove sale da 73,8 a 74,4.

La fiducia delle imprese del commercio al dettaglio

Nel commercio al dettaglio l’indicatore di fiducia sale leggermente, da 80,2 (in ottobre) a 80,9. Nel dettaglio, peggiorano i giudizi sulle vendite correnti, ma tornano a migliorare le aspettative su quelle future (da -48 a -50 e da -15 a -13 i rispettivi saldi); in diminuzione è giudicato, infine, il livello delle scorte di magazzino (da 6 a 4 il saldo). Riguardo alla disaggregazione per tipologia distributiva, l’indicatore di fiducia risulta in lieve aumento nella grande distribuzione, mentre aumenta più sensibilmente nella distribuzione tradizionale (nella prima, passa da 78,2 a 78,4; nella seconda, da 85,6 a 86,9). Nel circuito tradizionale, il saldo dei giudizi sulle vendite correnti si conferma sul valore del mese scorso (-52), mentre migliora quello relativo alle aspettative sulle vendite future ( da -22 a -19). Nella grande distribuzione, peggiorano sia il saldo relativo ai giudizi sulle vendite correnti (da -46 a -48) che quello relativo alle attese sulle vendite future (da 4 a 1). Con riferimento ad entrambe le tipologie di vendita, sono giudicati in diminuzione, infine, i livelli delle scorte di magazzino (i saldi variano, infatti, da 13 a 6, nella grande distribuzione e da 0 a -1 in quella tradizionale).

Fonte: Istat

 

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