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Pil in calo del 2,4% su base annua

Il PIL e le componenti della domanda
In termini congiunturali, le importazioni di beni e servizi sono diminuite dell’1,4% e il totale delle risorse (PIL e importazioni di beni e servizi) ha registrato un calo dello 0,5%. Dal lato della domanda, le esportazioni sono aumentate dello 0,5%, gli investimenti fissi lordi sono diminuiti dell’1,4% e i consumi finali nazionali sono scesi dello 0,8%. Nell’ambito dei consumi finali, la spesa delle famiglie residenti è diminuita dell’1,0% e quella della PA e delle Istituzioni Sociali Private (ISP) dello 0,3%.
La contrazione degli investimenti è stata determinata da una flessione del 4,0% della spesa per mezzi di trasporto, dell’1,4% degli investimenti in costruzioni e dello 0,8% della spesa per macchine, attrezzature e altri prodotti.
La spesa delle famiglie sul territorio nazionale ha registrato una diminuzione, in termini tendenziali, del 4,6%: in particolare, gli acquisti di beni durevoli sono diminuiti del 12,5%, quelli di beni non durevoli del 4,7% e gli acquisti di servizi del 2,1%. Gli investimenti fissi lordi hanno segnato nel complesso un calo tendenziale del 9,8%, con flessioni del 18,5% per gli investimenti in mezzi di trasporto, dell’11,8% per la spesa in macchinari e altri prodotti e del 6,7% per gli investimenti in costruzioni.

L’andamento del PIL negli altri paesi
Nel terzo trimestre, il PIL è aumentato in termini congiunturali dell’1,0% nel Regno Unito, dello 0,7% negli Stati Uniti e dello 0,2% in Francia e in Germania, mentre è diminuito dello 0,9% in Giappone. In termini tendenziali, si è registrato un aumento del 2,5% negli Stati Uniti, dello 0,9% in Germania, dello 0,2% in Giappone e dello 0,1% in Francia, mentre la variazione è stata negativa nel Regno Unito (-0,1%). Nel complesso, il PIL dei paesi dell’area Euro è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% nei confronti dello stesso trimestre del 2011.

Il valore aggiunto per settore
Nel terzo trimestre il valore aggiunto ha segnato variazioni congiunturali negative nell’agricoltura (-6,7%), nelle costruzioni (-1,4%) e nel settore che raggruppa le attività del commercio, alberghi e pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni (-0,5%), mentre ha registrato un incremento nell’industria in senso stretto (+0,7%). La variazione è risultata nulla per il settore del credito, assicurazioni, attività immobiliari e servizi professionali e per il comparto degli altri servizi.
In termini tendenziali, il valore aggiunto delle costruzioni è diminuito del 6,7%, quello dell’agricoltura del 5,1%, quello dell’industria in senso stretto del 3,9% e quello dei servizi dell’1,3%.

I prezzi impliciti
Rispetto al trimestre precedente, il deflatore del PIL è aumentato dello 0,4%, quello della spesa delle famiglie residenti è cresciuto dello 0,6% e quello degli investimenti dello 0,2%. Il deflatore delle importazioni è aumentato dell’1,0% e quello delle esportazioni dello 0,3%. In termini tendenziali, il deflatore del PIL ha registrato un incremento dello 0,9% e quello della spesa delle famiglie residenti del 2,7%.

Fonte: Istat

 

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