Quali scenari con o senza lista Monti?
La notizia delle dimissioni di Monti ha dato il via alla campagna elettorale. Nonostante non sia nota la data ufficiale del voto, i leader e i partiti scaldano i motori. Il Monitor politico realizzato dall’istituto di ricerca Tecnè dà una visione organica delle ipotesi di alleanza più accreditate, con o senza la possibile candidatura del premier uscente. “Non ci sono segnali di un ritiro definitivo dalla scena politica del Professor Monti – commenta Carlo Buttaroni, presidente di Tecnè – anzi la sua presenza sarà in grado di portare alle urne un 2% in più di italiani che altrimenti si sarebbero astenuti. L’Italia è una democrazia parlamentare basata sulla rappresentanza, sarebbero molti i cittadini delusi nel non trovare il suo nome nelle liste”.
Stime elettorali. Il centrosinistra esce rafforzato dall’esperienza delle primarie. Il Partito democratico ha completato la sua evoluzione, collocandosi a pieno titolo e senza equivoci nel campo dei grandi partiti socialisti e democratici europei. Il Pd passa dal 30,8% di novembre al 34,6% rilevato a dicembre. Sel perde circa un punto percentuale e raccoglie il 6% dei consensi. L’Idv nella bufera degli scandali perde la metà dei suoi elettori passando dal 4,1% di novembre al 2,1% di preferenze. Il centrodestra subisce invece l’imposizione del leader e non inverte la caduta libera del consenso. Il Pdl, che nel 2008 aveva raccolto il 37,4% dei voti, a dicembre si attesta all’11,9%.
Le possibili alleanze. Una prima ipotesi, senza una lista Monti, vedrebbe la coalizione guidata da Bersani (Pd-Sel-Api-Psi) al 41,8%, contro quella guidata da Berlusconi (Pdl-Lega-La Destra) al 19,4%, la coalizione di centro (Fli-Udc-Italia Futura) al 10,8%, Grillo (Movimento 5 Stelle) al 15,7% e la coalizione di sinistra (Fed Sin-Idv-Verdi) al 5,5%. La discesa in campo del Professore con Fli, Udc, Lista Monti – Italia Futura otterrebbe il 20,3%, facendo scendere la coalizione Pd-Sel-Api-Psi al 39,7% e Pdl-Lega-La Destra al 15,4. Il Movimento 5 Stelle non cambierebbe molto il suo elettorato (15,2%) così come Fed Sin-Idv–Verdi. Con la presenza di Monti il partito degli astenuti passerebbe dal 48% al 46,1%. L’ipotesi di una grande intesa con Bersani alla guida del centrosinistra (Pd-Sel-Api-Psi) e Monti insieme ai moderati (Udc-Fli-Monti-Italia Futura) supererebbe anche il premio di maggioranza, raccogliendo il 60% delle preferenze.
Sfoglia il Monitor politico di Tecnè in pdf.