Gli immancabili esponenti della “società civile”
L’ultimo in ordine di tempo “a far notizia” è stato Giampaolo Galli, ex direttore generale di Confindustria. Ma anche Michela Marzano, l’economista Carlo Dell’Aringa, il numero due della Cisl Giorgio Santini, e l’ex leader della Cgil Guglielmo Epifani, il procuratore anti-mafia Pietro Grasso, i giornalisti Massimo Mucchetti e Corradino Mineo. Tutte persone dal curriculum invidiabile e che, nelle proprie materie di competenza, accresceranno le capacità del Partito democratico di affrontare le sfide socio-economiche dell’Italia. Questo, in soldoni, il pensiero espresso in diverse occasioni da Pier Luigi Bersani. Il momento della compilazione delle liste (che nel caso del Pd sono state approvate nella serata di martedì), che di fatto anticipa la competizione vera e propria, ha sempre riservato qualche sorpresa per via della presenza di personalità provenienti dalla cosiddetta società civile. Uomini e donne pescati non tra i “politici di professione”, bensì tra le migliori menti del Paese. E non ridete: il listino bloccato previsto dal Porcellum avrebbe potuto favorire, anni addietro, una più accurata selezione di “eccellenze” da mandare in Parlamento. Purtroppo, come la storia recente ha ampiamente certificato, non è stato. O almeno si è persa (più di) un’occasione per rendere una legge elettorale invisa, a parole, uno strumento meritocratico. Allo scopo di aggirare l’ennesimo “equivoco”, il Pd ha perciò organizzato nei giorni scorsi le primarie per il Parlamento che hanno garantito – assicurano – il 90% dei candidati. Dopodiché, ben vengano personalità di spessore. Persino Carlo Dell’Aringa, appunto, che fu tra gli estensori del Libro Bianco di Marco Biagi.
L’equivoco, tuttavia, è spesso a portata di mano e riguarda un po’ tutte le forze politiche impegnate nella corsa elettorale. E le voci che si rincorrono in queste situazioni (che non riguardano esclusivamente i grossi contenitori di centrosinistra o di centrodestra) possono portare a più di un semplice fraintendimento. Basti un esempio: nella serata di lunedì è rimbalzata la falsa notizia della candidatura di Michele Misseri per la lista civica dei pensionati italiani. A smentire l’improbabile “discesa in campo”, però, sono stati tanto il diretto interessato quanto il Partito dei pensionati.
Anche il premier uscente Mario Monti è impegnato nella scelta di coloro che dovranno sostenere la sua agenda. E tra i “papabili” sarebbe dovuto comparire (secondo le indiscrezioni dell’Unità di inizio settimana) Gregorio De Falco, il capo della sezione operativa della capitaneria di porto di Livorno divenuto famoso per la telefonata a Schettino (Salga a bordo, cazzo) dopo il naufragio della Costa Concordia. Di sicuro, visto che è stato lo stesso Monti ad annunciarlo in televisione, saranno candidati Alberto Bombassei (presidente di Brembo), il direttore del Tempo Mario Sechi e la schermitrice Valentina Vezzali (l’altra olimpionica candidata è Josefa Idem, la quale ha però superato lo scoglio delle primarie del Pd). Talvolta, dunque, la strategia è scegliere tra “cittadini esemplari”. Così, tra le file di Rivoluzione Civile (la lista guidata dal magistrato Antonio Ingroia), verrà candidata Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano, il giovane morto in carcere nel 2009 in circostanze particolari e per il cui caso sono indagati diversi funzionari dello Stato.
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