Fiat, Marchionne: “Le dichiarazioni dei politici su Melfi sono oscene”
l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, dopo le polemiche seguite alla decisione del Lingotto di mettere in cassa integrazione per due anni gli operai dello stabilimento di Melfi ha detto: “Può darsi che non abbiano capito di cosa stiano parlando. La Fiat è qui da 114 anni. Sel 114 anni fa non c’era, e nemmeno la Fiom. E’ assolutamente normale uno che capisce il minimo, sa benissimo che per passare dalla produzione di una vettura all’altra deve ristrutturare lo stabilimento. Perciò non ho scelta, perché devo cambiare i macchinari, le istallazioni e i robot. Non è che faccio i panini”.
“Non voglio entrare in discorsi di politica – aggiunge -, perché non è il mio mestiere. In questo paese abbiamo trovato ostacoli enormi per adeguarci alla richiesta mondiale di competitività. L’unica mia richiesta è di prendere collettivamente l’impegno di colmare finalmente il divario tra noi e gli altri e di non vergognarci di essere italiani.
Il vero problema è che noi siamo oggetto politico in questo Paese e non lo siamo in America. Ma è un caso veramente strano, non succede mai. Noi qua in Italia siamo diventati il football politico di tutti quanti. Abbiamo persone che non hanno mai fatto una vettura in vita loro ed esprimono opinioni sulla qualità di quello che esce dalla fabbrica. Vanno addirittura a classificare i motori scelti dalla Fiat rispetto agli altri. Tutto questo è una barzelletta”.