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La pittura metafisica contemporanea dopo Giorgio de Chirico

di Stefano Di Rienzo

Attualmente presso la sede del Panorama Museum di Bad Frankenhauseun nella splendida Turingia (Germania centrale) si sta svolgendo una mostra (dal 20 ottobre 2011 al 3 febbraio 2013) su una delle correnti pittoriche più affascinanti che ha percorso buona parte del XX secolo: la metafisica. Essa ha caratterizzato gran parte del dibattito intorno all’Arte in Italia e anche Oltralpe, è affascinante perché abbraccia un’estensione temporale che circonda epoche diverse e luoghi differenti. Fa riferimento alla filosofia antica, la metabolizza e la rielabora dando vita a qualcosa di veramente nuovo in pittura, talmente intrigante da proiettare la sua lunga ombra anche sui tempi a venire. Sin da principio è stata capace di scatenare dibattiti accesi e illuminanti nel suo significato sulle sue origini e soprattutto sulle sue visioni. La parola metafisica è entrata di diritto nel linguaggio comune e nell’uso quotidiano derivando dalla catalogazione dei libri di Aristotele nell’edizione di Andronico da Rodi (I secolo a.C.) nella quale la trattazione dell’essenza della realtà fu collocata dopo quella della natura che era la fisica, il prefisso “meta” assume il significato di “al di la, sopra, oltre”, quindi vuole rappresentare ciò che è oltre l’apparenza fisica della realtà al di la dell’esperienza dei sensi, eppure essa è così difficile da cogliere e da spiegare soprattutto se per farlo utilizziamo solo quella che e la parte sinistra del nostro emisfero cerebrale, quella razionale, logica, matematica.
Questa esposizione curata da Gerd Lindner e Rosaria Fabrizio ha l’intento di indagare quello spirito magico e peculiare della metafisica, che partendo dal suo fondatore Giorgio De Chirico aleggia in pittura fino ad arrivare fino ai nostri giorni.
La pittura metafisica non è un’invenzione ma una rivelazione, essa guarda dove nessuno ha mai guardato, si spinge dove nessuno è mai andato, andando oltre la realtà. Questo il fascino che continua ad avere ancora oggi, non pura fantasia, ma la pittura metafisica ha qualcosa di trascendentale, di magico di misterioso, ecco perché ci affascina così tanto e ci ammalia.
Nel suo “Discorso sulla Materia Pittorica” del 1942 Giorgio de Chirico afferma: “la vera pittura offre tanto all’artista che la fa quando agli uomini che la guardano, una soddisfazione più grande di quella offerta da un quadro appartenente alla cosiddetta pittura spirituale o inventata e fatta in seguito ad una rivelazione, poiché la vera pittura è l’arte pura completa è più vicina a noi, ai nostri sentimenti ed ai nostri desideri, essa ci da una emozione piacevole, una sensazione di calore che proviene da una vita che non si estinguerà giammai, da una immortalità che tale pittura emana e che noi sentiamo sub coscientemente”.
Tali considerazioni sono state le basi che hanno portato alla scelta degli artisti rappresentati in questa mostra. La selezione è stata focalizzata principalmente sulle opere che sono state le più rappresentative della metafisica e che hanno quell’atmosfera particolare che ci trasporta oltre il reale.
In mostra si possono ammirare “I Mondi Immaginari” di Gianfilippo Usellini, “Le Visioni Esoteriche” di Stanislao Lepri, “Gli Enigmi Poetici” di Carlo Guarienti, “I Viaggi Labirintici” di Fabrizio Clerici, “La Contemplazione dei Ricordi” di Leonardo Cremonini, “La Solitudine Incontaminata” di Gianfranco Ferroni, “Il silenzio Sublime” di Ana Kapor, “Le Strutture Prospettiche” di Sergio Albano tra cui spicca l’opera “Monastero” (2008), “Le Architetture Spettrali e Scenografiche” di Alberto Andreis, il blu di Giuseppe Modica e la sua luce mediterranea, “La Simbologia Spirituale” di Luca Crocicchi, “La Semplicità Ermetica” di Bernardino Luino, “La Raffinatezza Melanconica” di Roberto Rampinelli, “L’Eternità della Bellezza” di Claudio Bonichi, “Le Rivelazioni Magiche ed Alchemiche” di Gian Paolo Dulbecco, “Il Macrocosmo nel Microcosmo” di Domenico Gnoli.
Nel catalogo della mostra oltre alla pubblicazione di tutte le opere esposte, spicca la presentazione del direttore Gerd Lindner nonché curatore della mostra, un testo della dott.ssa Rosaria Fabrizio “Là Dove Regna il Genio”, e un testo critico “L’enigma della Metafisica” del professor Janus, il quale partendo da Giorgio de Chirico e dalla sua pittura metafisica ha analizzato la visione pittorica di ogni singolo artista.

 

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