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Gli italiani stanno come 27 anni fa

E’ ancora lontana quella famosa uscita del tunnel, quello in cui l’Italia si trova in mezzo ormai da molto tempo. Un tunnel che rappresenta quella crisi drammatica e profonda che ha colpito tutti i settori del nostro Belpaese. Uno in particolare: quello dell’imprenditoria. Basta pensare che nel corso del 2012, come ha rilevato Rete Imprese, in Italia è stata chiusa un’azienda al minuto.
“Le aziende che noi rappresentiamo – riporta una nota di Rete Imprese – sono il luogo dove si crea ricchezza e nuova occupazione anche in tempi di crisi e dunque se questo luogo viene indebolito o distrutto, insieme vengono meno anche le prospettive di crescita per il Paese”.
Un piccolo passo per uscire dal turbine della crisi economica è stato fatto dalla squadra del governo Monti, che ha ridato, agli occhi della comunità internazionale ed europea, fiducia e credibilità all’Italia. Lo ha fatto però aumentando notevolmente la pressione fiscale, tanto che il reddito pro capite delle famiglie è tornato addirittura ai livelli di 27 anni fa.
Una situazione che ha portato sull’orlo del precipizio le nostre imprese: a causa quindi di un pressione fiscale che va oltre il 56% per i contribuenti in regola, a causa di una burocrazia “che richiede ad ogni impresa 120 adempimenti fiscali e amministrativi all’anno, uno ogni tre giorni”, e infine a causa di “un sistema del credito che nell’ultimo anno ha ridotto di 32 miliardi l’erogazione di finanziamenti alle aziende”.
Secondo Rete Imprese stiamo quindi tornando indietro: secondo l’analisi, il dato relativo ai redditi pro capite scenderà a 16.955 euro mentre lo scorso anno era di 17.337 euro. Nel 2011 era invece di 18.216 euro: +4,8% su 2012, e nel 2007, un anno prima dell’inizio della crisi economica era pari a 19.515 euro.
Di conseguenza sono calati anche i consumi reali pro capite: nel 2013 si registrerà, secondo le stime di Rete Imprese, un calo dell’1,4% e i consumi reali pro capite scenderanno ai livelli di 15 anni fa, a 15.695 euro.
Si conferma quindi un calo registrato già l’anno precedente. Nel 2012 infatti, rispetto al 2011, il calo dei consumi era del 4,4%, passando da 16.654 a 15.920 euro a testa.
Tornando quindi di rimando alle imprese: nel 2012 sono collassate oltre 216 mila imprese artigiane e dei servizi di mercato, mentre le iscrizioni ammontano ad appena 147 mila facendo attestare il saldo tra nascita e collasso a 70 mila imprese.

 

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