Crisi economica, Cia: “Fiducia consumatori ai minimi da 1996”
“La fiducia dei consumatori crolla ai minimi dal 1996 e trionfa il pessimismo sulla situazione economica generale, ma anche su quella personale. D’altra parte, per gli italiani si tratta del quinto anno di riduzione del reddito reale. E con l’aumento verticale degli oneri fiscali nel 2012 e i rincari delle tariffe energetiche, oggi due famiglie su tre riescono ad arrivare a fine mese solo con tagli radicali alla spesa, compresa quella per la tavola. Che infatti diminuisce sia in quantità che in qualità. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando i dati diffusi oggi dall’Istat.
Non solo la metà delle famiglie riduce i volumi di spesa alimentare. Ormai il 28 per cento degli italiani compra quasi esclusivamente nei discount e il 34 per cento opta per cibi di qualità inferiore perché sono molto più economici. Inoltre -osserva la Cia- nelle dispense si moltiplicano cibi in scatola e surgelati e si ricorre più spesso al “junk food”, a tutto discapito dei prodotti freschi tipici della dieta mediterranea: nell’ultimo anno, infatti, ben il 41,4 per cento delle famiglie ha ammesso di aver ridotto i consumi di frutta e verdura e il 38,5 per cento quelli di carne e pesce.
Gli italiani sono allo stremo -continua la Cia- e aumenta il pessimismo e la sfiducia nel futuro. Per questo motivo, la prossima legislatura dovrà necessariamente prendere provvedimenti a sostegno delle famiglie, riducendo gli oneri fiscali e rilanciando i consumi domestici. Altrimenti l’Italia non uscirà mai dal tunnel della crisi”, lo riporta la Confederazione italiana agricoltori in un comunicato stampa.