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Genitori poco attenti tra le cause delle molestie online ai minori

di Matteo Buttaroni

Se internet da un lato presenta una grande svolta per la nostra società, grazie al suo facile utilizzo, alla sua completezza nell’ambito di contenuti di qualsiasi genere, esso presenta tuttavia un lato oscuro. Purtroppo molto spesso le vittime di questo lato oscuro sono i bambini o comunque gli internauti più giovani, sempre più esposti, grazie alla larga diffusione di dispositivi connessi alla rete, a pericoli come la pedopornografia, la pedofilia, il cyberbullismo e ogni tipo di molestie, di tipo virtuale e fisico.
Ed è proprio da questo pericolo che il Moige (Movimento italiano genitori) vuole mette in guardia.
Secondo i dati raccolti il 28% dei minori connessi ad internet ha fatto amicizia con degli estranei. “Preoccupanti – riporta il Moige – sono i dati riscontrati per gli appuntamenti al buio: il 14% degli intervistati ha incontrato le persone conosciute su Internet e il 13% dei ragazzi tra i 14 e i 20 anni ha scambiato il suo numero di cellulare con gli estranei contattati tramite chat”.
Tutto questo, come già detto, è dovuto alla sempre maggiore fruizione di internet da parte della popolazione più giovane: circa l’87,8% dei minori, dunque quasi nove su dieci, dichiara di navigare quotidianamente. A questo aggiungiamo un po’ di ingenuità da parte dei giovani, l’abilità (non da lodare ovviamente) dei molestatori ad avvicinare le proprie vittime senza apparire come il “cattivo” e sicuramente una scarsa attenzione dei genitori nei confronti di quello che il proprio figlio fa su internet.
Guardando al dettaglio l’esposizione dei giovani ad internet, si nota che il 18% degli intervistati afferma di trascorrere in rete più di tre ore al giorno. Di questi il 50,5%, cinque su dieci, ha tra gli 11 ed i 13 anni. C’è anche una fascia di bambini (l’8%), sotto i dieci anni, che si connette ad internet per più di cinque ore.
Come già detto, l’esposizione è aumentata anche grazie alla diffusione dei mezzi: nove ragazzi su dieci dispongono di un computer a casa, il 39% utilizza un computer portatile mentre il 29,9% utilizza il pc nella propria stanza, al riparo il più delle volte dagli occhi dei genitori. Basti pensare che sei intervistati su dieci dichiarano di essere completamente soli quando accedono al web.
Preoccupanti sono le percentuali rilevate secondo le diverse classi di età. I minori dai 6 ai 10 anni che utilizzano internet lontani dagli occhi dei genitori sono il 31,2%. I bambini di età compresa tra gli 11 ed i 13 anni che si connettono senza controlli sono 7 su dieci. Otto su dieci sono invece quelli di età compresa tra i 14 e i 20.
Dalle risposte degli intervistati risulta che sono la socializzazione e il divertimento il motivo principale della fruizione di internet: il 22,6% dei giovani utilizza internet per chattare, il 20,3% per ascoltare musica mentre per giocare il 17%.
Sembra poco, ma in realtà è un dato allarmante: il 5% dichiara di preferire internet ad un’uscita con gli amici.
“Internet è diventato un luogo d’incontro”, spiega il Moige: il 26% degli intervistati lo utilizza per fare nuove amicizie, il 15% afferma di possedere in egual numero amici su Internet e nel mondo reale mentre addirittura l’8% afferma di possedere più amici virtuali che non.
Tornando al controllo risulta che scarseggiano i paletti innalzati dai genitori in questo senso: solo il 18,6% impartisce ai propri limiti di tempo nell’utilizzo del computer contro il 35% che non si è mai posto questo problema.
Solo tre genitori su dieci sono invece attenti all’utilizzo della rete da parte di bambini di età compresa tra i 6 ed i 10 anni.
Antonio Pruzzese, Direttore della Polizia Postale e delle Comunicazioni ha osservato: “Dobbiamo cercare di dare ai giovani gli strumenti giusti con cui approcciare in modo sicuro alla nuova dimensione planetaria che la rete offre alle loro idee, al desiderio di informazione e di conoscenza. Nel 2012 sono stati 78 gli arresti effettuati per pedofilia online, con 335 denunce, 30.204 siti monitorati, 412 perquisizioni effettuate e 461 siti web pedopornografici inseriti in black list”.
“I nostri nuovi dati dimostrano quanto sia necessario far capire ai ragazzi, ma anche ai genitori e ai nonni, quali insidie può celare la rete, primi tra tutti la pedopornografia e il cyberbullismo, pericoli reali e non virtuali che possono danneggiare in maniera grave l’integrità e l’incolumità dei nostri figli. Occorre, pertanto, massima attenzione da parte di tutti, famiglie e educatori, per diffondere la cultura dell’uso corretto di internet”, è quanto dichiarato invece da Maria Rita Munizzi, presidente nazionale Moige.

 

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