Disoccupazione stabile in Europa
Il tasso di disoccupazione nell’eurozona si attesta nel mese di febbraio, secondo le stime di Eurostat, al 12% (nell’Europa a 27, invece, si attesta al 10,9%), stabile rispetto a gennaio. Sono sempre Austria (4,8%), Germania (5,4%), Lussemburgo (5,5%) e Paesi Bassi (6,2%), i Paesi con il minor tasso di disoccupazione. Al contrario, la quota più alta di disoccupati, viene rilevata ancora in Grecia (26,4% a dicembre 2012), Spagna (26,3%) e Portogallo (17,5%). I maggiori incrementi nell’arco di un anno sono avvenuti, infatti, in Grecia (dal 21,4% al 26,4% tra il dicembre del 2011 e il dicembre del 2012), a Cipro che dal 10,2 passa al 14%, in Portogallo dal 14,8 al 17,5% e in Spagna dal 23,9% al 26,3%. Il percorso inverso è stato registrato in Lettonia (dal 15,6 al 14,3%), in Estonia (dal 10,8 al 9,9) e in Irlanda (dal 15,1 al 14,2).
Tra il febbraio del 2012 e lo stesso mese dell’anno successivo, la disoccupazione maschile è cresciuta nell’area euro dal 10,7% all’11,9% e dal 10,1 al 10,9 nell’Europa a 27. Quella femminile, nel medesimo periodo, è cresciuta nell’area euro dall’11,2% al 12 e nell’Ue27 dal 10,3% al 10,9%.
Oltre cinque milioni di giovani sotto i 25 anni risultano disoccupati a febbraio, pari al 23,5% (23,9 nell’Ue27).
Se in Germania (7,7), Austria (8,9) e Paesi Bassi (10,4) la disoccupazione giovanile non va oltre una determinata soglia, in Grecia (58,4 nel dicembre 2012), Spagna (55,7), Portogallo (38,2) e Italia (37,8) si rilevano livelli record.