Governo, Bersani: “Non si può fermare il cambiamento”
Intervenendo ad Agorà il leader del Pd, Pierluigi Bersani, ha detto: “Io mi sono rivolto alle principali forze, Pdl e M5S. Ho detto loro: consentite la formazione di un governo. Loro hanno detto no. Non sono io a dire no, sono loro che l’hanno detto. A meno che non ci fosse uno scambio sul Presidente della Repubblica. Siamo fermi qui non per la malavoglia di Bersani. Siamo qui perché c’è l’incrocio con la prossima elezione del Presidente della Repubblica. Bisogna che le nuove mosse le faccia il nuovo Presidente della Repubblica.
Leggo i giornali di oggi. E’ difficile levarsi i panni che ti mettono addosso. Io ho una proposta di larghe intese: non ho mai sottovalutato l’esigenza di una responsabilità democratica comune.
Propongo che si svolga in un certo modo che consenta comunque un cambiamento. Quindi dico: si consenta la formazione di un governo di cambiamento con pochi punti che affrontino la moralita’ della vita pubblica e la questione sociale.
Si faccia anche una Convenzione sulle riforme istituzionali presieduta da chi non è al governo. Si ricerchi assieme anche un Presidente della Repubblica che abbia una vasta base parlamentare. E’ una proposta di comune responsabilità democratica. Come avvenne nel 1976”.
“La mia convinzione – aggiunge -resta che l’azione di un governo debba stare sul fronte del cambiamento e dell’azione costituzionale, non nell’arroccamento della politica che alla fine si paralizza. Arriverà presto il nuovo Presidente della Repubblica. Non saranno Bersani e il Pd a mettersi di traverso. Ma servono soluzioni che abbiamo credibilità. Togliamo di mezzo quella sorta di bersanite acuta che dice che sono io a impedire. Io non impedisco niente.
Soluzioni di governissimo, che poi vogliono dire io, Berlusconi e Monti, sarebbero l’occasione per ribadire e rafforzare il distacco e lo scoramento degli italiani rispetto alla politica. Questa formula ci paralizzerebbe. Tutto quello che sta al di sotto della proposta del Pd del governo di cambiamento non è utile, sta al di sotto rispetto alle esigenze del Paese. Non è indisponibilità ad ascoltare altre ipotesi. Ma non riguarderebbero me.
Sono preoccupato perché c’è una situazione sociale e politica drammatica. Non possiamo mettere il tappo al cambiamento. Altrimenti non c’è più fiducia. La gente deve vedere nelle prossime mosse che qualcosa cambia, se no neppure l’economia si mette in moto”.