Grande crisi? Oggi stiamo messi peggio
Sono poco meno di cento milioni le ore di Cassa Integrazione registrate a marzo con un aumento del 22,44% su febbraio. Aumento questo che riguarda tutti i segmenti della Cig: ordinaria, straordinaria e in deroga.
I lavoratori coinvolti sono circa 520 mila e hanno subito un taglio di circa 1900 euro netti a testa.
Secondo i dati dell’Inps rielaborati dalla Cgil, dal gennaio del 2009 ad oggi le ore di cassa integrazione autorizzate sono state circa 80 milioni al mese, un dato questo destinato però a salire tanto che nel 2013 potrebbe superare il miliardo.
Il segretario confederale della Cgil, Elena Lattuada, ha avvertito: “Il sistema produttivo, e l’intero mondo del lavoro, sta letteralmente precipitando, trascinando dietro di sè l’intero Paese, travolto com’è da una valanga che non trova davanti a sè alcun argine. Servono risposte con urgenza che mettano al centro il lavoro, a partire dal finanziamento della cassa in deroga e per questo saremo in piazza unitariamente il 16 aprile a Roma. Un appuntamento che potrebbe rappresentare l’avvio di un percorso di iniziativa sui temi del lavoro”.
Sullo stesso allarmante trend anche i dati raccolti dalla Uil, secondo cui undici lavoratori del settore privato su cento rischiano di finire in cassa integrazione. Un dato più che preoccupante dato che nel 2013 i contribuenti dovranno spendere in media 712 euro tra Imu, Tares e chi più né ha più né metta.
Veniamo ora al punto di vista della Cgia di Mestre un punto di vista decisamente drammatico: la crisi economica che stiamo affrontando oggi ha effetti più negativi di quella degli anni Trenta.
L’affermazione può trovare facile conferma semplicemente confrontando i dati relativi alla ricchezza prodotta dal Paese, al netto dell’inflazione, durante la crisi degli anni Trenta quando diminuì del 5,1%. Tra il 2007 e il 2012 il calo è stato invece del 6,9%. Ben l’1,8% in più.
Guardando alla ricchezza prodotto da ogni singolo abitante: negli anni Trenta subì un calo dell’8,6%, contro il 9,4% registrato tra 2007 e 2012.
In controtendenza invece i consumi: nella Grande crisi si registrò un calo del 9,4%. La crisi odierna ha invece assistito ad un calo del 5%.