Convenzione, Fassina: “No a Berlusconi presidente”. Il Pdl insorge
Stefano Fassina boccia la candidatura di Silvio Berlusconi alla presidenza della Convenzione sulle riforme.
“Dobbiamo trovare – ha detto il neo viceministro e deputato del Pd, parlando ai microfoni del Tg3 – una figura in grado di dare garanzie a tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento e temo che il senatore Berlusconi non sia fra questi”.
Immediate le repliche di alcuni esponenti del centrodestra, che non hanno gradito le dichiarazioni di Fassina. “Non condividiamo – ha detto Fabrizio Chicchitto – alcune osservazioni di Violante sulla Convenzione”.
Secondo Chicchitto, “in primo luogo la Convenzione, per essere politicamente incisiva e significativa, deve essere composta in larga parte da parlamentari, altrimenti rischia di risolversi in un esercizio accademico”. “In secondo luogo -ha aggiunto l’esponente Pdl – la presidenza della Convenzione deve essere attribuita a un’autorevole personalità del centrodestra anche perché tutte le cariche di rilievo politico istituzionale sono state ricoperte da esponenti della sinistra e addirittura, per quello che riguarda la presidenza della Camera, da un esponente della formazione di sinistra”.
A detta Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, “a Berlusconi va riconosciuto il merito politico di saper rappresentare milioni di italiani” e “il Pd sbaglia a porre pregiudiziali. Proseguiamo piuttosto con spirito collaborativo e andiamo al merito delle questioni”.
E’ intervenuta a difesa della possibile nomina del cavaliere a presidente della Convenzione anche Barbara Saltamartini del Pdl, secondo cui sono “inappropriate le dichiarazioni di rappresentanti del Pd sull’opportunità che Berlusconi presieda o no la Convenzione per le riforme”.