Euro, Draghi: “Con successo iniziale ha nascosto problemi che si stavano accumulando” | T-Mag | il magazine di Tecnè

Euro, Draghi: “Con successo iniziale ha nascosto problemi che si stavano accumulando”

Mario Draghi, presidente della Bce, nella Lectio Magistralis tenuta all’Università Luiss dove ha ricevuto la Laurea honoris causa in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, ha detto: “Il successo dell’euro ha anche nascosto per anni rischi che venivano accumulandosi. I governi dei paesi membri si sentivano liberati dai vincoli preesistenti: con l’eccezione della Germania e di pochi altri paesi, procastinavano le riforme strutturali che avrebbero potuto adeguare la competitivita’ di strutture economiche obsolete alle sfide di una globalizzazione incalzante; scardinavano i limiti introdotti dal Patto di Stabiita’ e di Crescita e, minando la loro stessa credbilita’ quali partner di una Unione Monetaria”.
“L’attivazione dello scudo anti-spread – ha poi detto – cioè l’Outright monetary transactions, soggetta alla condizionalità che i paesi richiedenti attuino un programma di aggiustamento strutturale delle loro economie per rimuovere le cause delle loro difficoltà è un elemento cruciale per preservare l’indipendenza della politica monetaria.
Le misure straordinarie di politica monetaria introdotte dalla Bce hanno permesso alle banche di rifinanziare le proprie attività con il proprio credito piuttosto che attraverso svendite di attività sul mercato”.
“L’accesso al credito per le Piccole e medie imprese – aggiunge – resta difficile, una difficoltà seconda solo a quella del trovare clienti per i propri prodotti. Gli ostacoli alla concessione di credito, non si limitano solo alla Pmi dei paesi sotto stress.
Accanto a Grecia. Irlanda e Spagna, tali ostacoli sono segnalati in misura importante anche dalle Pmi operanti nei Paesi Bassi. Una crescita economica duratura, oltre che ad essere condizione essenziale per l’affermazione del modello sociale europeo, è condizione essenziale per ridurre la disoccupazione, in particolare quella giovanile.
In alcuni paesi europei questa ha raggiunto livelli che incrinano la fiducia in dignitose prospettive di vita e che rischiano di innescare forme di protesta estreme e distruttive
Tra le dimensioni della sostenibilità della crescita economica c’è la distribuzione del reddito”.
“Da quasi vent’anni – ha detto in conclusione -, è in atto una tendenza alla concentrazione dei redditi delle famiglie in Europa che penalizza i più deboli.
Per ridurre questa distorsione, vi sono vari strumenti che i governi possono utilizzare ma prima di tutto la coesione sociale va ricercata rimuovendo le barriere che limitano le opportunità degli individui di perseguire i loro progetti, che ne fanno dipendere i percosi di vita dalle origine familiari. Nell’eliminazione delle posizioni di rendita, le riforme strutturali assumono un significato piu’ ampio di quello di mero strumento per la crescita, stimolando l’inclusione di tutti gli individui nel processo produttivo”.

 

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