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Entrate e uscite delle amministrazioni comunali e provinciali

bilanciAmmontano a 77.249 milioni di euro le entrate complessive accertate delle amministrazioni comunali per l’esercizio finanziario 2011, il 2,0% in meno rispetto all’anno precedente. Le entrate correnti crescono dello 0,3%, mentre diminuiscono quelle per l’accensione di prestiti (-15,2%) e quelle in conto capitale (-4,6%).
Le entrate complessive riscosse sono pari a 73.957 milioni di euro, lo 0,3% in meno rispetto all’esercizio precedente. Le entrate correnti si riducono dello 0,9% e quelle in conto capitale dello 0,3%, le entrate per l’accensione di prestiti aumentano del 4,8%.
L’incidenza delle entrate tributarie sulle entrate correnti è pari al 58,1%, in crescita rispetto all’esercizio precedente, quella delle entrate extra-tributarie il 21,8% e quella di contributi e trasferimenti raggiunge il 20,1% (entrambe in diminuzione rispetto al 2010).
Nel 2011 il valore medio pro capite delle entrate correnti accertate è di 968 euro per abitante, 23 euro in più rispetto all’anno precedente.
Il valore delle spese totali impegnate dai comuni è di 77.409 milioni di euro, in calo dell’1,7% rispetto al 2010. Le spese per rimborso di prestiti (+8,7%) e quelle correnti (+0,5%) crescono, mentre diminuiscono le spese in conto capitale (-12,1%).
I pagamenti effettuati (74.571 milioni di euro) aumentano dell’1,1%, risultato dell’azione combinata della crescita delle spese per il rimborso di prestiti (+5,5%) e di quelle correnti (+1,2%) e della riduzione delle spese in conto capitale (-0,9%).
All’interno delle spese correnti, il 51,7% all’acquisto di beni e servizi (50,4% nel 2010), il 29,6% è destinato al personale (era il 30,4% nell’esercizio precedente), mentre il rimanente 18,7% viene assorbito dalle altre spese correnti (quota in riduzione rispetto all’anno precedente).
Per quanto riguarda invece le province: nel 2011 le entrate complessive accertate delle amministrazioni provinciali sono pari a 11.674 milioni di euro, in diminuzione del 10,1% rispetto all’anno precedente. Le entrate correnti si riducono del 2,2%, quelle in conto capitale del 37,3% e le entrate per l’accensione di prestiti del 35,2%.
Le entrate complessive riscosse (12.053 milioni di euro) sono sostanzialmente stabili rispetto all’esercizio precedente mentre le entrate per l’accensione di prestiti crescono del 7,6% e quelle correnti del 3,0%; le entrate in conto capitale, invece, calano del 17,5%.
Rispetto al 2010 cresce la quota delle entrate tributarie, che rappresentano il 53,8% di quelle correnti; la quota delle entrate extra-tributarie risulta stabile al 7,6%, mentre diminuisce quella delle entrate per contributi e trasferimenti (il 38,6% delle entrate correnti).
Le province della Basilicata presentano il massimo valore pro capite delle entrate correnti (276 euro), quelle della Sicilia il minimo (115 euro).
Le spese complessive impegnate dalle province per l’anno 2011 (11.683 milioni di euro) calano del 12,4% rispetto all’anno precedente. Le spese correnti risultano in diminuzione del 5,8%; più consistente è la riduzione delle spese in conto capitale (-33,8%). Le spese per il rimborso di prestiti aumentano del 9,2%.
Le spese complessive pagate sono pari a 11.801 milioni di euro, in diminuzione del 3,0% rispetto al 2010. Le spese correnti e quelle in conto capitale presentano variazioni negative (rispettivamente, -1,3% e -10,2%), mentre le spese per rimborso di prestiti crescono dell’8,0%.
La quota delle spese per il personale (pari al 26,2% delle spese correnti) è in crescita(25,4% nell’esercizio precedente), così come quella delle altre spese (4,0% a fronte del 3,7% nel 2010). Risulta, invece, stabile la quota delle spese per l’acquisto di beni e servizi (47,1%).

(fonte: Istat)

 

1 Commento per “Entrate e uscite delle amministrazioni comunali e provinciali”

  1. Haha, shouldn’t you be charging for that kind of kno?eldgew!

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