In 400 mila non hanno potuto presentare il 730
Non hanno potuto presentare il 730, hanno perso il lavoro e non gli viene riconosciuta né la pensione né alcuna indennità di disoccupazione. Questa è la condizione in cui ben 400.000 contribuenti si trovano a vivere. A denunciarlo è stata la Consulta dei Caf (i Centri di assistenza fiscale), che spiega: ora questi contribuenti “dovranno aspettare circa due anni per ricevere i rimborsi fiscali”, che in teoria gli dovevano essere riconosciuti nel corso del mese di luglio.
Un problema che nasce perché i 400.000 in questione non hanno potuto presentare il modello 730 poiché privi di un sostituto d’imposta che possa effettuare il conguaglio.
Al momento non vi è alcuna soluzione e i Caf chiedono che sia trovata al più presto. Basterebbe modificare la normativa, spiega la Consulta presieduta da Valeriano Canepari. Un‘azione necessaria, perché “l’acuirsi delle difficoltà economiche ed occupazionali” sta causando l’aumento di “questa tipologia dei contribuenti”.
Chiede un intervento dell’esecutivo anche Giovanni Bottalico, presidente delle Acli, intervenuto a margine della presentazione del primo rapporto dei Caf Acli. Il ceto medio “sta sprofondando, colpito dalla crisi e dalla perdita di lavoro, bisogna introdurre – spiega Bottalico – elementi di equità attraverso leve fiscali”. “Servono – prosegue – il processo virtuoso riparte se ripartono i consumi”. Ma quali possono essere le scelte giuste per dare nuovi stimoli all’economia? Prima di tutto, secondo il presidente delle Acli, è necessario dare qualche certezza in più a livello di politica fiscale: “Trovarsi ogni giorno nuove tasse non fa bene al Paese”.