“Uno storico passo verso la parità dei matrimoni”
La Corte Suprema degli Stati Uniti d’America ha preso oggi, mercoledì 26 giugno, una decisione storica: ha dichiarato incostituzionale il DOMA (il Defense of Marriage Act), una legge del 1996 secondo la quale, nel caso dei matrimoni gay, il vincolo di reciprocità che lega gli stati americani poteva venire meno.
In sostanza, il DOMA (dichiarato incostituzionale perché “viola le pari tutela davanti alla legge di tutti i cittadini che il governo deve garantire”) impediva alle coppie gay, che si erano sposate in Stati dove era concesso, di vedersi riconosciuta la validità legale del matrimonio anche in quegli Stati dove l’unione tra persone dello stesso sesso veniva impedita.
La Corte Suprema, bocciando il DOMA (con cinque voti a favore e quattro contrari), ha invece stabilito che la validità legale dei matrimoni gay deve essere riconosciuta in tutti gli Stati americani, anche a quelli dove le nozze omossessuali non possono essere celebrate.
La decisione è stata accolta subito con entusiasmo e con favore da Barack Obama. Il presidente degli Stati Uniti ha infatti commentato dal proprio profilo Twitter la decisione della Corte Suprema. “L’amore è amore”, ha scritto Obama, secondo il quale “La sentenza di oggi sul DOMA è un passo storico verso la parità nei matrimoni”.
L’incostituzionalità della norma è stata approvata con cinque voti a favore e quattro contrari. Fondamentale è stato il parere espresso dal giudice conservatore Anthony Kennedy schieratosi con i quattro giudici scelti dai democratici e di orientamento progressista.