Come cambiano le abitudini di consumo/2 | T-Mag | il magazine di Tecnè

Come cambiano le abitudini di consumo/2

shopping(continua) Come cambiano le abitudini di consumo. Crisi o maggiore consapevolezza nell’acquisto? A conferma dell’impatto della crisi economica sui consumi, il 70,7% degli intervistati ha modificato i propri comportamenti d’acquisto rispetto al passato. Oltre ad una maggiore oculatezza dettata dalla difficile congiuntura economica, influisce su questa tendenza anche una mutata consapevolezza dei consumatori e la possiblità, offerta soprattutto dalle nuove tecnologie, di informarsi, confrontare le caratteristiche del prodotto o del servizio e avere feed da chi ha già provato un determinato bene.
Le consumatrici hanno ridefinito maggiormente le proprie abitudini: nel complesso un terzo degli uomini ha mutato abitudini di consumo per nulla o poco, contro un quarto delle donne.
I single sono coloro che affermano con minore frequenza, rispetto agli altri, di aver mutato molto i propri comportamenti d’acquisto: 14,8%, contro il 24,1% delle coppie senza figli, il 23,6% dei nuclei monogenitore ed il 21,5% delle coppie con figli.
In generale, rispetto al passato, si presta prestare maggiore attenzione alle offerte, agli sconti e alle promozioni sui prodotti pubblicizzati nei supermercati e nelle attività commerciali (92,8%); si verifica quasi sempre la qualità del prodotto prima dell’acquisto (82,5%).
Rispetto alla tipologia dei prodotti a disposizione del consumatore: il 59,9% preferisce prodotti non di marca; il 47,6% fa la spesa rivolgersi direttamente al produttore, prediligendo prodotti alimentari a chilometro zero nello stile dei farmer’s market; il 37,5% sceglie di acquistare beni solo nei punti vendita di fiducia e solo il 27,6% usa come canale preferenziale d’acquisto le bancarelle o i mercatini.
Nonostante la difficile situazione di crisi economica, gli italiani continuano a prestare attenzione alla selezione dei prodotti alimentari (53,5%), ulteriore segno di una cultura e di una tradizione dell’alimentazione radicata e irrinunciabile.
Si rileva una certa sensibilità nell’acquisto di apparecchiature tecnologiche (19,4%) e nei prodotti di abbigliamento e calzature (11,6%). Seguono viaggi e le vacanze (8%), le automobili (3,8%) e i beni di arredamento (1,6%).
Ci si affida alla Rete per scegliere, tranne quando si tratta di cibo. Rispetto alla ricerca di informazioni sui prodotti alimentari, gli italiani dichiarano di rivolgersi solo qualche volta ai forum o siti (41,1%) oppure mai (40,7%).
Invece, ben il 77,4% degli intervistati considera la Rete il luogo adatto per reperire informazioni sui viaggi e le vacanze (40,8% sempre; 36,7% spesso); il 76,7% si informa online sulle apparecchiature tecnologiche (41,4% sempre; 35,3% spesso); il 62,2% su prodotti di telefonia (33,5% spesso; 28,7% sempre);
La ricerca di informazioni sulle automobili invita gli italiani a navigare sul web nel 78,7% dei casi: qualche volta 29%, spesso 27,1% e sempre per il 22,6%; mentre il 21,2% dichiara di non rivolgersi mai a tale canale di informazione. Se il 28% dichiara di non cercare su Internet informazioni per migliorare la propria conoscenza sui servizi bancari e assicurativi, il 71,9% degli intervistati si rivolge con modalità diverse ai forum, ai blog o ai siti commerciali (29,5% qualche volta; 26,3% spesso; 16,1% sempre).
Il 51,6% dichiara di non cercare mai informazioni sulla Rete per quanto riguarda gli articoli di profumeria, mentre il 30,4% sceglie qualche volta questo canale di informazione, il 13,3% spesso e solo il 4,7% sempre. Infine, rispetto alla compravendita di immobili e per le dinamiche di affitto, dichiarano di non rivolgersi mai a Internet il 37,8% degli intervistati, qualche volta il 28,3%, spesso il 21% e sempre il 12,9%.
Prodotti low cost, offerte speciali e promozioni: opportunità da prendere al volo? Solo il 4% dei consumatori di fronte ad offerte speciali e sconti tende ad acquistare di più indipendentemente dalle proprie necessità, anche se il 34,2% si lascia influenzare abbastanza. D’altra parte, il 44,1% degli tende ad acquistare poco e il 17,7% per niente in questo modo. La qualità del servizio fornito al consumatore dopo l’acquisto di un prodotto può influire sulla propensione all’acquisto diventando, così, un aspetto di grande rilievo: per il 55,3% degli italiani raggiunti dall’indagine è abbastanza rilevante, per il 26,3% è addirittura molto importante, mentre è poco significativo per il 16,9% e per niente considerevole solo per l’1,5%.
Shopping low cost: che cosa mettono gli italiani nel carrello. Agli intervistati è stato poi chiesto nell’acquisto di quali tipi di prodotto è disposto a scegliere il low cost: ben il 69,6% non intende comprare e quindi consumare alimenti di basso valore economico, il 40,3% degli italiani è poco disposto a scegliere questi prodotti e il 29,3% per niente. Tra i più restii a consumare cibi low cost vi sono coloro che vivono nel Sud del Paese (33,9%) e nel Centro Italia (31,6%), mentre cedono poche volte all’acquisto di tali alimenti gli intervistati del Nord-Ovest (41,9%), del Nord-Est (40,2%) e delle Isole (41,2%).
Invece, tra coloro che affermano di essere abbastanza disposti a scegliere cibi a basso costo vi sono gli abitanti del Nord-Est (26,3%) e del Nord-Ovest (24%) e delle Isole (25,4%).
Per quanto concerne invece l’abbigliamento e/o le scarpe i consumatori risultano abbastanza divisi: il 41,1% è abbastanza disposto all’acquisto di tali prodotti low cost, il 33,1% poco, il 15,5% molto ed infine il 10,2% non è per niente interessato ad acquistare abbigliamento o scarpe di bassa qualità. Sono i soggetti più giovani a dichiarare di essere disponibili a scegliere il low cost per i beni di abbigliamento e scarpe: è così per gli individui che hanno tra i 18 e i 29 anni (abbastanza 44,3%, molto 21,3%), tra i 30 e i 44 anni (abbastanza 41,5%, molto 13,6%) e che vivono nel Sud d’Italia (18,6%) e nel Centro (17,5%).
Per i viaggi e le vacanze, il 42,2% del campione è abbastanza favorevole a scegliere il low-cost, il 28% molto propenso, il 22% è poco è disposto a risparmiare sulle vacanze e il 7,7% per niente. Nel 41,5% si è poi poco propensi a scegliere apparecchiature tecnologiche a basso costo (il 31,3% abbastanza disposto, il 16,6% per niente, solo il 10,6% molto disposto). Per quanto riguarda gli articoli da profumeria, il 36% degli intervistati è poco interessato a scegliere prodotti a basso costo, il 27,9% abbastanza, il 22,6% per niente, il 13,5% molto. Ben il 42,8% non è per nulla disposto ad acquistare farmaci a basso prezzo, il 29% lo è poco. Il 20,3% è abbastanza disposto a scegliere il low cost per i farmaci e il 7,8% molto disponibile.
Per quanto riguarda l’acquisto delle automobili, la propensione all’acquisto low cost riguarda il 36,5% dei consumatori (“abbastanza” 27,6% e “molto” 8,9%), mentre si dice poco disposto il 39% e per niente il 24,5%.
Il giudizio generale in merito ai prodotti e/o servizi low cost è positivo. Coloro che credono si tratti di prodotti/servizi con un rapporto qualità/prezzo vantaggioso rappresentano la quota maggiore del campione, pari al 61,8%.
Dopo l’acquisto di un prodotto low cost il 36,5% dei consumatori è rimasto abbastanza soddisfatto, il 13,6% molto soddisfatto, il 6,7% poco, solo lo 0,9% per niente. Ben il 35,7% risponde invece che dipende dai casi: ha quindi presumibilmente avuto esperienze soddisfacenti ed altre meno soddisfacenti.
Consumi intelligenti. Tra le forme di “consumo intelligente”, quella maggiormente sperimentata è il prestito di libri in biblioteca (74,9%), seguito dal taxi condiviso (24,6%), il book crossing (18,4%) e il bike sharing (14,2%); il car sharing, il car pooling e lo scambio di case per vacanze risultano essere le meno utilizzate, tanto che rispettivamente solo il 9,7%, il 9% e il 6,2% del campione dichiarano di aver usufruito di tali forme di consumo.
Modalità di acquisto on line: prodotti, servizi e gruppi di acquisto. Meno di un intervistato su 10 (8,4%) di non aver mai effettuato acquisti su Internet, il 40% qualche volta, il 43% spesso e infine l’8,6% dichiara di compiere sempre online i propri acquisti.
Sono le coppie senza figli a dedicarsi maggiormente all’acquisto on line (spesso 46,2%; sempre 10,3%), seguite dai single (spesso 42,6%; sempre 10,2%) e dalle coppie con figli (spesso 41,8%; sempre 7,5%).
Per il 91,6 % degli intervistati che afferma di utilizzare Internet per i propri acquisti, i prodotti e i servizi più acquistati sono i biglietti di aereo e treno (77,8%), viaggi e vacanze (71,3%), libri (68,2%), biglietti per spettacoli e mostre (63,7%), abbigliamento e scarpe (53,7%), i dvd e i cd (45,9%), pranzi, cene e aperitivi (32,2%), trattamenti estetici e di benessere (29,8%), corsi (26,2%), mentre agli ultimi tre posti compaiono le apparecchiature tecnologiche (21,4%), i prodotti alimentari (17,6%) e le visite mediche (15,7%).
Agli intervistati è stato chiesto inoltre se conoscono ed utilizzano i gruppi di acquisto online come Groupon, Groupalia, Prezzofelice, Glamoo, ecc.: l’8,9% risponde di non essere iscritto a questi siti e non sa cosa siano; il 30,7% non è iscritto ma sa di cosa si tratta; nel complesso più della metà degli intervistati (il 60,4%) risulta essere iscritto a siti di gruppi di acquisto online, ma tra questi il 24,4% dichiara non aver mai fatto acquisti, mentre il 36% risponde di averli utilizzati per effettuare acquisti.

(fonte: Eurispes)

 

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