Wikileaks, Manning: “Sono una donna, mi chiamo Chelsea”
“Sono Chelsea Manning, sono una donna”. A dirlo, all’indomani della condanna a 35 anni di carcere per aver passato a Wikileaks documenti segreti degli Stati Uniti, è stato Bradley Manning.
“A partire da ora, in questa prossima fase della mia vita voglio che tutti sappiano chi sono realmente – ha detto il soldato in una dichiarazione letta dal suo avvocato, David Coombs, durante il programma televisivo NBC’s Today – sono Chelsea Manning, sono una donna”.