Crisi economica, Visco: “Rapporto tra debito e Pil è al 127%”
“Indispensabile”. Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha così commentato – intervenendo al seminario sul federalismo organizzato dall’Istituto Altiero Spinelli a Ventotene – la correzione dei conti pubblici. Una correzione tuttavia “aggravata anche dal sostegno fornito dall’Italia” ai vicini della Unione europea.
La manovra “lacrime e sangue” varata dal governo Monti? “Una medicina amara, ma necessaria, che ha avuto «riflessi negativi sull’attività economica nel breve periodo”, pur contribuendo “a evitare scenari peggiori”, a “contenere prima e a ridurre” poi gli spread e a “scongiurare nuove crisi di liquidità”.
Durante la crisi, ha sottolineato il numero uno di via nazionale, “il rapporto tra debito e Pil è cresciuto di oltre 6 punti, al 127%, riflettendo soprattutto la brusca decelerazione del secondo. In questo quadro, va però considerato che hanni pesato per quasi 2 punti gli aiuti che l’Italia ha fornito agli altri Paesi dell’euro zona”.
“Tra il 2010 e il 2012 – ha poi voluto ricordare Visco – i Paesi europei, direttamente o attraverso l’Efsfe l’Esm, hanno erogato prestiti ai partner in difficoltà per 280 miliardi. Il nostro Paese ha contribuito offrendo risorse per 43 miliardi, di cui 27 per i prestiti dell’Efsf, 10 per prestiti bilaterali e 6 per la costituzione del capitale dell’Esm; secondo le previsioni ufficiali il nostro contributo salirà a oltre 55 miliardi nell’anno in corso, e a quasi 62 nel 2014”.