Telecom, Camusso: “La vendita provocherà una crisi occupazionale”
Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, in un’intervista al Gr3 Rai ha detto: “Siamo preoccupati per il caso Telecom perché si tratta di una svendita, un’azienda importante svenduta ad un operatore telefonico straniero che è pieno di debiti, che è conflittuale rispetto agli asset sudamericani di Telecom – che invece erano un punto di profitto positivo-, e soprattutto perché saremo l’unico Paese europeo che non ha più la proprietà della rete e non ha più una grande azienda di telecomunicazioni. Telecom è un’impresa molto importante per dimensioni, che ha già pagato un altissimo prezzo occupazionale al modo in cui furono fatte le privatizzazioni, e che vedrebbe di nuovo grandemente a rischio l’occupazione, le professionalità e le prospettive dei lavoratori; quindi è inconcepibile che un’azienda così importante venga venduta in una notte senza che ci siano garanzie su occupazione, investimenti, sviluppo e prospettive. La cosa più grave è che il governo non esercita la sua funzione di golden share: le privatizzazioni furono fatte male ma mi pare che si continui a perseverare nell’errore”.
Parlo poi del caso Alitalia ha aggiunto: “Credo si debba fare tutto il possibile perché, come nel caso Telecom, non ci troviamo alla fine di fronte ad una cessione ad una compagnia straniera senza contrattare le condizioni in cui le partnership si determinano: perché una cosa sono i processi di partnership e integrazione, altro è farci semplicemente portare via le aziende. Bisogna che il governo abbia un ruolo centrale, bisogna decidere un’integrazione, non semplicemente accontentarsi che noi – come impresa italiana – scompariamo e basta”.