Cuneo fiscale e spesa pubblica: le mosse del governo
Il 15 ottobre sarà il giorno della legge di Stabilità e ancora ad oggi, come spiegano i sindacati riuniti lunedì a Palazzo Chigi, numeri certi non ci sono. Il 15 ottobre infatti il governo Letta dovrà varare in sede di Consiglio dei ministri questa misura tanto attesa anche a Bruxelles.
Se è vero che da un lato non ci sono numeri, dall’altro le ipotesi e le intenzioni non mancano: si parla del taglio al cuneo fiscale pari a circa cinque miliardi, divisi tra aziende e lavoratori; di nuovi incentivi al lavoro; della nuova “Service Tax”, una misura che secondo il governo andrà a pesare alle tasche dei cittadini meno di Imu e Tares; la riforma delle aliquote dell’Iva e il rifinanziamento delle spese indifferibili. Il tutto con il fine di premere l’acceleratore della ripresa consentendo ai cittadini di mettersi un po’ di soldi da parte.
Sì, perché secondo i primi calcoli i lavori dipendenti potrebbero ritrovarsi quasi 300 euro in più nella busta paga. Quest’ultima potrebbe essere un’opportunità per ovviare all’evasione fiscale, consentendo ai cittadini di patire un po’ meno il peso del fisco. Sostengono però le parti sociali che “si tratta solo di intenzioni” e non essendoci ancora nulla di certo non si conoscono i reali destinatari della misura.
Torna in agenda la spending review, percorso già intrapreso durante il governo Monti. I tagli alla spesa pubblica sono stati commissariati al dimissionario (per sua scelta) direttore del dipartimento per gli Affari Fiscali del Fondo monetario internazionale, Carlo Cottarelli. In particolare il suo lavoro sarà incentrato sui finanziamenti alle imprese, che rappresentano un’ampia parte, oltre 800 miliardi, della smisurata spesa pubblica.
Come già detto, ai sindacati il premier Letta non ha fornito numeri e per questo sperano che in tempi brevi si cominci a parlare di “quantità e di modalità su come procedere”. Quello che ovviamente preme di più le parti sociali è la riduzione delle tasse per i lavoratori, per i pensionati e per le imprese. Dal canto suo il governo ha dichiarato di essere “interessato anche se ci sono problemi di risorse”. Nella giornata di martedì il premier Letta incontra il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, per discutere del taglio al costo del lavoro.