La “manovrina” del governo
Il Consiglio dei Ministri, riunitosi mercoledì a Palazzo Chigi ha approvato il decreto legge proposto dal presidente del Consiglio, Enrico Letta, e dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni, contenente la cosiddetta manovrina, finalizzata a contenere il deficit di bilancio entro il 3% del Prodotto interno lordo.
Inoltre, spiega una nota del governo, il governo ha disposto un fondo presso il Vinaminale di 190 milioni di euro per il 2013, con il fine di far fronte alle problematiche legate all’immigrazione.
Non solo, anche il fondo previsto dal comma 11 dell’art.23 del dl 6 luglio 2012, destinato all’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, è stato incrementato di 20 milioni di euro.
“I complessivi 210 milioni di euro a copertura dei provvedimenti – spiega Palazzo Chigi – provengono per 90 milioni di euro dal Fondo rimpatri; per 70 milioni di euro dalle entrate dell’INPS derivanti dalla regolarizzazione degli immigrati; per 50 milioni di euro mediante corrispondente riduzione del ìFondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive e dell’usura'”.
In sede di Consiglio è stata approvata anche la proposta avanzata dal ministro per gli Affari Europei, Enzo Moavero Milanesi, e dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Su tratta di un decreto legislativo che ha come obiettivo l’integrazione di soggetti coperti da protezione internazionale, “consentendo il rilascio del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo alle medesime condizioni previste per gli altri cittadini stranieri anche ai rifugiati che ad oggi ne sono esclusi”.
Tornando alla “manovrina”, il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, ha spiegato che il rientro del deficit del 2013 costerà 1,6 miliardi. Una cifra che verrà coperta dalla vendita di immobili del demanio, per 500 milioni, e dalla riduzione delle spese ministeriali e degli enti locali, per i restanti 1,1 miliardi.
I tagli non riguarderanno però tutti i ministeri, non verranno attaccati infatti quello della Ricerca, quello dell’Istruzione e quello della Sanità.
Messo da perte, almeno per il momento, il finanziamento di 330 milioni destinato al rinnovo della Cassa integrazione guadagni per il quale, spiga Saccomanni, è possibile dare luce ad un decreto legge parallelo sempre nell’ambito della Legge di Stabilità.
“E’ presto per dare una quantificazione ma siamo consapevoli delle esigenze e delle aspettative”, ha detto invece riferendosi al taglio del cuneo fiscale, non si è dunque parlato di cifre. Tuttavia, assicura il ministro, “c’è stato un primo scambio di vedute che ha dato conto alle esigenze che ci troviamo a fronteggiare”.