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Shutdown e possibili scenari

di Matteo Buttaroni

barack_obama_01“Siamo disposti ad alzare temporaneamente il tetto del debito in cambio di trattative. Approvando l’alzamento del tetto per un periodo di sei settimane, il Congresso potrebbe prendere tempo per negoziare sul bilancio e porre fine allo shutdown”, è quanto dichiarato da John Boehner, portavoce del partito repubblicano nell’incontro alla Casa Bianca. Una posizione che il presidente Barack Obama non ha condiviso e quindi non accettato.
Nulla da fare quindi per l’intesa che dovrebbe rimuovere l’America dalla paralisi dello shutdown e riportare alla normalità le attività governative.
Il blocco è scattato il primo ottobre per la mancata approvazione, da parte dei Repubblicani, al bilancio per l’anno fiscale 2014. Dal canto suo Obama ha detto di non assecondare nemmeno i negoziati finché la macchina del governo non sarà rimessa in funzione, una macchina che pu essere rimessa in moto solo se Obama cederà e procederà verso la modifica della riforma sanitarie e verso la riduzione del deficit.
Insomma il solito cane che si morde la coda: i repubblicani non cedono se non cede Obama che naturalmente non negozia se i repubblicani non cedono.
Il rischio di default tecnico degli Usa però si avvicina e, come precisato dalla direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, “le conseguenze sull’economia americana e su quella mondiale sarebbero pesantissime”.
“Con tutta probabilità – ha spiegato Lagarde – vedremo, se la questione non si risolverà, volatilità, incertezza e conseguenze per il resto del mondo. Il Fondo non esprime raccomandazioni visto che la soluzione deve essere politica e noi non entriamo nel merito delle decisioni politiche”, ha spiegato, auspicando però che nelle prossime settimane “ci si possa guardare indietro pensando che questa è stata una grande perdita di tempo non necessaria”.
Secondo gli analisti, tra qui anche la società di investimenti DeAWM, gli scenari possibili sono tre: il più probabile quello che prevede l’intesa tra le parti, quindi tra Obama e i repubblicani. Uno scenario che prevede l’aumento del tetto del debito così da evitare il default tecnico. Uno scenario che vedrebbe un impatto limitato sui mercati e soprattutto sull’economia americana.
Il secondo scenario è quello che vede il Tesoro dare priorità ai pagamenti dei propri debiti. Nemmeno in questo caso si arriverebbe al default, ma farebbe proseguire la situazione di incertezza fino a novembre, portando avanti lo shutdown che avrebbe un impatto negativo sul Pil pari all’1%.
L’ultimo scenario, quello peggiore, è il default. In questo caso le conseguenze sull’economia americana e mondiale sarebbero pesantissime. Come osservato da Lagarde, si produrrebbe un’estrema volatilità sul mercato. Secondo gli economisti del Fondo monetario internazionale, l’impatto sull’economia sarebbe della stessa entità di quello causato dal crollo di Lehman Brothers nel settembre del 2008.

 

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