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È il lavoro la prima preoccupazione

Cresce il numero delle famiglie in difficoltà. Lo studio "Outlook Italia" elaborato da Censis-Confcommercio

disoccupazione_crisiNonostante i proclami e gli auspici di ripresa – talvolta ingiustificati a leggere i dati sulla disoccupazione e ad osservare la contrazione dei consumi – più di 17 milioni di famiglie (il 69% del totale) ritengono che le capacità di spesa siano peggiorate rispetto alla fine del 2012 e quelle che non riescono a sostenere le uscite con il proprio reddito sono aumentate al 19% quando l’anno scorso erano all’11,3%. Quasi il 50%, addirittura, prevede di tagliare i consumi per affrontare la crisi. Lo studio Outlook Italia elaborato da Censis-Confcommercio sul clima di fiducia delle famiglie nel secondo semestre 2013 non lascia spazio all’immaginazione. E non caso, pensando all’immediato futuro, cresce il senso di sfiducia e smarrimento dinanzi alla delicata fase economica in cui versa il Paese. Gli ottimisti, infatti, sono passati dal 37 al 30% e gli incerti sono raddoppiati passando dal 16 al 33%.
Una famiglia su quattro, emerge dal rapporto, nel secondo semestre del 2013 ha avuto difficoltà a pagare tasse e tributi e oltre il 72% ad affrontare spese impreviste. Per coprire le spese sono quasi raddoppiate le famiglie che si sono rivolte alle banche per un prestito mentre oltre il 30% ha dovuto posticipare alcuni pagamenti. Secondo le famiglie italiane le misure contro la disoccupazione (per il 55% delle famiglie) e la riduzione delle tasse (per il 42,3%) sono gli interventi prioritari che il governo deve affrontare.
E a proposito di tasse. Nel 2014, secondo le stime di Censis-Confcommercio, gli italiani dovranno far fronte a ben 6,5 miliardi di euro di imposte in più rispetto al 2013. Ai 4,147 miliardi di tasse in più rispetto al 2013 si dovrebbero aggiungere i circa 2,4 miliardi di euro della Trise.
Ma è il disagio occupazione a destare maggiore preoccupazione. “Paura e disorientamento – spiega la Confcommercio – trovano la loro ragione soprattutto in un mercato del lavoro fortemente deteriorato, che alimenta molte paure per l’immediato futuro tanto che, per più di cinque milioni di occupati, le condizioni lavorative peggioreranno nei prossimi mesi. In particolare, tra gli occupati, circa tre milioni (il 14,5%) temono una riduzione dello stipendio e più di 2 milioni e mezzo (il 13,7%) temono di perdere il lavoro nei prossimi mesi, tra i disoccupati quasi la metà (il 48,5%) è convinta che non riuscirà a trovare un lavoro”.
“Non è un caso – insistono Censisi e Confcommercio – che la prima preoccupazione manifestata dagli intervistati sia proprio legata ai problemi dell’occupazione: quasi il 50% teme che nei prossimi mesi la disoccupazione possa aumentare, ma non manca chi teme che la crisi economica possa aggravarsi (41%), mentre per il 39% degli italiani un grave motivo di preoccupazione è l’instabilità politica. Di fronte a questi tre aspetti, altre questioni assumono oggi minor peso, come gli scandali legati alla politica (segnalati dall’11% degli intervistati). È evidente, dunque, che per la maggior parte degli intervistati, politiche pubbliche per l’occupazione (per il 55%) e misure per la riduzione delle tasse (42,3%) sono gli aspetti prioritari che il governo deve affrontare con celerità per contrastare la crisi”.

 

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