Il caso Prism si estende alla Francia?
L’accusa di Le Monde è di quelle gravi: la National Security Agency (Nsa) ha intercettato milioni di chiamate e sms di cittadini francesi. Stando a quanto sostiene il quotidiano transalpino, il servizio di sicurezza statunitense avrebbe registrato almeno 70,3 milioni di conversazioni telefoniche e messaggi.
Tutto questo in meno di trenta giorni: dal 10 dicembre 2012 all’8 gennaio 2013. Il ministro dell’Interno, Manuel Valls, si è detto “scioccato” e a “chiedere delle spiegazioni precise. Con le nuove tecnologie della comunicazione servono regole e questo riguarda tutti i Paesi. Se un Paese amico, un alleato, spia la Francia o spia altri Paesi europei, questo è del tutto inaccettabile”. Il ministero degli Esteri francese ha invece provveduto a convocare “immediatamente” l’ambasciatore statunitense a Parigi. La Francia viene così coinvolta direttamente nel cosiddetto scandalo “Datagate”, nato dalle rilevazioni di Edward Snowden, l’ex tecnico della Booz Allen Hamilton (azienda informatica che fornisce consulenza per la National Security Agency) e con un passato nella Cia. Nel giugno scorso, Snowden rivelò l’esistenza del Prism, un programma utilizzato dagli Stati Uniti per tenere sotto stretto controllo il traffico telefonico di cittadini americani e non. Diverse le compagnie telefoniche coinvolte (la Verizon, la Sprint Nextel e l’AT&T, secondo il Wall Street Journal). Il motivo? Controllare – spiegano da Washington – le comunicazioni tra presunti terroristi, con l’intento di prevenire eventuali attentati. Eppure, nonostante tutto, il sistema di sorveglianza coinvolge anche comuni cittadini, uomini politici ed esponenti del mondo economico. Ma quanti sono i Paesi dove il Prism viene utilizzato? In parecchi, verrebbe da dire, ascoltando la versione di Edward Snowden. Ci sono gli Stati Uniti. I cosiddetti “Five eyes”, ovvero i Paesi di cultura anglosassone: Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda. E infine ci sono gli alleati del Vecchio Continente come la Francia, per l’appunto.
Un’ultima cosa: Edward Snowden – che (dopo aver vissuto a lungo nell’area di transito dell’aeroporto di Mosca) – vive ora in una località segreta, sotto la protezione della Russia.