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Scende il clima di fiducia dei consumatori

saldi_consumiI giudizi dei consumatori sulla situazione economica del Paese sono in deciso peggioramento (da -110 a -129 il saldo); anche le attese si deteriorano rispetto al mese scorso con il saldo che diminuisce a -14 da -11. Le aspettative sulla disoccupazione sono in aumento: il saldo passa a 71 da 68 del mese precedente. Il risultato è dovuto all’aumento della quota di rispondenti che giudica la disoccupazione futura in ‘forte aumento’ (dal 22,3% in settembre al 26,1% in ottobre).
Con riferimento ai prezzi al consumo, il saldo dei giudizi sulla dinamica degli ultimi 12 mesi è in crescita (da 46 a 54). Circa le attese future, la maggior parte degli intervistati si aspetta un aumento della dinamica inflazionistica (il saldo passa da -5 a 37). Tale incremento è dovuto principalmente all’aumento della quota di coloro che prevedono i prezzi in ‘forte crescita’ (dal 13,3% di settembre al 24,2% di ottobre) e a quella di coloro che li prevedono in ‘crescita moderata’ (dal 21,0% di settembre al 25,8% di ottobre) unitamente al calo della quota di quanti si aspettano una diminuzione (dal 5,5% di settembre al 4,2% di ottobre).
Il saldo riferito ai giudizi sulla situazione economica della famiglia peggiora passando da -58 di settembre a -64 di ottobre; in particolare aumenta, rispetto al mese precedente, la quota di rispondenti che giudica ‘molto peggiorata’ e ‘peggiorata’ la propria situazione economica (dal 10,1% al 13,5% e dal 37,3% al 39,1%, rispettivamente). Le attese sulla situazione economica familiare peggiorano: il saldo passa a -18 da -11. Per quanto riguarda i giudizi sul bilancio familiare, il saldo diminuisce a -22 da -18 del mese precedente. L’opportunità attuale al risparmio viene valutata in diminuzione (da 140 a 134 il saldo). Tale valutazione complessiva è dovuta principalmente ad un aumento, rispetto al mese precedente, della quota di quanti ritengono ‘certamente inopportuno effettuare risparmi” e di quella di coloro che valutano ‘probabilmente non opportuno effettuare risparmi’ (dal 6,4% al 7,5% e dal 4,5% al 5,3% rispettivamente). Le attese sulle possibilità future di risparmio peggiorano: il saldo passa da -48 a -59. La variazione del saldo è dovuta alla diminuzione della quota di consumatori che prevedono ‘probabilmente di poter risparmiare’ (dal 28,4% al 25,6%) e ad un aumento di quella di coloro che prevedono “certamente di non poter risparmiare’ (dal 30,8% al 36,1%).
Per quanto riguarda l’acquisto di beni durevoli, le valutazioni sull’opportunità attuale di acquisto e quelle sulle intenzioni future di spesa peggiorano: i rispettivi saldi diminuiscono da -79 a -90 e da -101 a -111.
Le consuete domande trimestrali sulle intenzioni di acquisto di autovetture e di abitazioni evidenziano una stazionarietà dei saldi rispetto al trimestre precedente: per le intenzioni di acquisto di autovetture il saldo rimane a quota -172 mentre per le intenzioni di acquisto di un’abitazione rimane a -190. Aumenta la quota di quanti intendono effettuare una manutenzione straordinaria della loro abitazione (da -148 a -144).
A livello territoriale la fiducia dei consumatori peggiora in tutte le ripartizioni.
Nord-ovest: l’indice del clima di fiducia diminuisce passando da 102,5 a 97,5; diminuisce la componente economica (da 100,3 a 93,6), personale (da 104,6 a 98,1), corrente (da 104,3 a 96,6) e futura (da 102,4 a 98,5).
Nord-est: il clima di fiducia dei consumatori diminuisce lievemente (da 100,8 a 100,2). La diminuzione è dovuta al peggioramento della fiducia sul quadro personale (l’indice passa da 99,8 a 94,3), su quello economico (da 102,0 a 101,4 l’indice) e su quello corrente (da 104,4 a 99,6); invece la fiducia relativa al quadro futuro registra un miglioramento (da 97,8 a 100,3 il relativo indice).
Centro: l’indice del clima di fiducia diminuisce passando da 101,3 a 97,7. Il peggioramento della fiducia è diffuso a tutte le componenti ma con intensità diverse. In particolare, le componenti economica, personale e corrente registrano un deciso peggioramento con i relativi indici che passano da 100,7 a 96,6, da 102,5 a 97,9 e da 103,1 a 96,9 rispettivamente. Più contenuto il peggioramento relativo alla componente futura (da 100,6 a 98,7 l’indice).
Mezzogiorno: il clima di fiducia dei consumatori registra un calo, il relativo indice passa da 99,2 a 95,4. Diminuiscono tutte le componenti e, anche in questa ripartizione, si segnala un peggioramento più marcato della fiducia relativa al quadro economico, corrente e personale (i rispettivi indici passano da 98,6 a 90,0, da 99,8 a 92,9 e da 100,6 a 96,3); anche la fiducia relativa al quadro futuro risulta in peggioramento seppur con intensità minore rispetto alle altre componenti (l’indice passa da 100,2 a 97,8).

(fonte: Istat)

 

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