Festival internazionale del film di Roma/4
Prima del week end Marco Muller cala gli assi a stelle strisce del suo festival, arrivano (e non) sul red carpet capitolino Christian Bale per Out of furnace, Jennifer Lawrance con il suo hunger games, un plotone di star per Gods behaving badly ed Eli Roth con i suoi cannibali.
Iniziamo dal concorso dove il regista Scott Copper (Creazy heart, premio Oscar miglior attore nel 2009) arriva al festival con Out of furnace, protagonisti Christian Bale e Casey Affleck. Qui in un’America rurale un ex galeotto trova lavoro presso un’acciaieria locale di giorno, mentre la notte si prende cura del padre malato terminale. La svolta della narrazione arriva con la scomparsa del fratello, reduce dall’Iraq. Da questo momento in poi “l’ex Batman” non potrà fare altro che cercare giustizia da solo.
Non si era mai vista così tanta gente all’Auditorium di Roma, un fiume di adolescenti ha riempito il red carpet e la cavea. Tutti lì per la nuova beniamina dei teenagers Jennifer Lawrence, protagonista forte della serie Hunger Games, tratta dalla serie di best sellers di Suzanne Collins. Il nuovo volto della maison Dior già lanciatissima nel firmamento di Hollywood ( Il lato positivo con Bradley Cooper) torna a infiammare la ribellione nel futuro distopico di Panem. Questa volta in cabina di regia per The Hunger games: Catching fire troviamo Francis Lawrence ( solo omonimo dell’eroina del Kentucky) già noto per Io sono Leggenda nel 2007 e, di un film di tutt’altro genere, Come l’acqua per gli elefanti nel 2011.
Se esistesse un premio per il miglior cast sprecato andrebbe senza ombra di dubbio a Gods behaving badly di Marc Turtletaub, produttore al suo debutto dietro la macchina da presa. Sharon Stone, Cristopher Walken, John Turturro, Edie Falco, Oliver Platt per una commediola romantica senza piglio e poco divertente. Un peccato anche perché l’idea di partenza, ovvero che gli dei dell’antichità classica continuino a vivere nel mondo moderno lavorando come comuni mortali, poteva anche essere molto interessante se sfruttata in modo adeguato. Una sceneggiatura imbarazzante e dei comprimari non di primissimo livello non tolgono comunque nulla alla bravura e all’eleganza dei due veri protagonisti Zeus\Walken e Ade\Turturro che con maestria si divorano la scena.
Infine concludiamo questa panoramica sulla sezione fuori concorso con il nuovo maestro dell’horror in salsa splatter. Eli Roth dopo il grande successo della saga di Hostel arriva con The Green Inferno, pellicola che tenta di riportare in auge il sottogenere del film con i cannibali, riprendendo in parte un must come Cannibal Holocaust di Ruggero Deodato. Il sodale di Tarantino porta, letteralmente al macello, un gruppo di Hipster ed ecologisti.
Il prossimo è l’ultimo appuntamento con il Festival Internazionale del film di Roma ed oltre a scoprire chi vincerà il Marco Aurelio d’oro, ci si accomiaterà con ricco buffet di pellicole dei più grandi maestri orientali.