La crisi che ha colpito anche i liberi professionisti
Secondo un Rapporto redatto dall’Adepp, Associazione degli enti previdenziali privati, la crisi economica che ha colpito l’Italia è riuscita a scalfire pesantemente anche i liberi professionisti. Basti pensare che tra il 2009 ed il 2012 hanno assistito da una riduzione del 3,2% del loro reddito medio. Calo che sale al 10,4% in termini reali.
In particolare l’area più colpita è quella giuridica, un settore che ha registrato un calo del valore reale dei redditi percepiti del 21,2%.
Parallelamente sono cresciute le iscrizioni presso gli enti previdenziali privati. Una spinta che arriva soprattutto dalle donne: tra il 2007 ed il 2012 l’auemento è stato dell’8,8% e il rapporto tra donne e uomini iscritti è di 33 contro 67, mentre nel 2007 era di 29 contro 71.
Prendendo invece in esame il 2011, anno precedente alla rilevazione, l’aumento degli iscritti agli enti previdenziali è stato invece dell’1,23%.
Nel 2012, le Casse previdenziali dei diversi settori hanno erogato complessivamente 334 milioni di euro tra prestazioni assistenziali e di sostegno al reddito ai propri iscritti. Per quanto riguarda il welfare, le Casse private hanno invece erogato, sempre nel 2012, 227,2 milioni di euro, incrementando del 43,72% l’ammontare delle risorse destinate a tale scopo dal 2007.
Secondo i dati, rielaborati dal Sole 24 Ore, i notai nel giro di cinque anni avrebbero assistito ad una riduzione del 45% nei loro redditi, gli architetti del 32,1%, gli ingegneri del 25,8%, biologi del 20,3% e gli infermieri del 17%. Più contenuti i cali nei redditi riscontrati da commercialisti e ragionieri: rispettivamente hanno infatti registrato un -8,8% ed un -3,1%.
Quelli visto ad ora sono solo i dati generali. Entrando più nel dettaglio, anche da questa analisi emerge la disparità tra i redditi delle donne e quelli dei loro colleghi maschi. Una disparità ancora più evidente tra gli ingegneri dove il reddito medio è di 35mila euro, mentre le donne arrivano a malapena 20mila euro.
Al contrario, la differenza è meno marcata nel settore sanitario e in particolare tra gli infermieri.
Per tutte le categorie di professionisti i redditi più alti si registrano tra gi over-60.
Guardando alla ripartizione geografica invece, è nel nordest che i professionisti guadagnano di più, mentre i redditi più bassi si registrano nel Mezzogiorno.