La situazione economica secondo gli italiani
Circa nove italiani su dieci (il 93%) esprimono un giudizio negativo sulla situazione economica del Paese. Mentre la maggior parte (il 48%) utilizzerà la tredicesima per “pagare tasse ed utenze”. Questo è quanto emerge dal monitor socioeconomico di Tecnè per TGCOM24. La percentuale di chi esprime, invece, un giudizio positivo sullo stato di salute dell’economia italiana è molto bassa: il 7%. In linea – quindi – rispetto alla media delle ultime 4 rilevazioni. La situazione cambia lievemente se agli intervistati viene chiesto di esprimere un parere sulla situazione economica del nostro Paese da qui ai prossimi 12 mesi: il 61% sostiene che “sarà peggiore di oggi”, il restante 39% si dice convinto che “sarà migliore”. Permane un clima di sfiducia, anche quando al campione viene chiesto di giudicare la situazione economica della propria famiglia: il 94% esprime un parere negativo, il restante 6% ne esprime uno positivo. La situazione economica della propria famiglia non è destinata a migliorare radicalmente nel giro dei prossimi 12 mesi. O almeno questo è quanto prevede il 70% degli italiani, secondo cui “sarà peggiore di oggi”. Il restante 30% crede invece che “sarà migliore”.
Il 48% degli intervistati ha dichiarato che utilizzerà la tredicesima per “pagare tasse ed utenze”. Il 24% “per i consumi familiari”. Leggermente inferiore la quota di chi la userà “per pagare mutui o prestiti” (il 15%) o per acquistare “i regali di natale” (il 12%). Solamente l’1% ha ammesso che utilizzerà la propria tredicesima “per andare in vacanza”.
Le difficoltà economiche costringono gli italiani a molte rinunce: l’81% ha dichiarato di aver “ridotto la quantità o acquistato prodotti di qualità inferiore”, mentre solo il 19% è “riuscito ad acquistare tutto quello di cui aveva bisogno come 12 mesi fa”.
Rispetto ad un anno fa, il 53% (+7%) ha dichiarato di aver “ridotto le spese per l’acquisto di prodotti tecnologici”. L’87% (+12%) ha “ridotto le spese per il tempo libero, ristoranti, palestra e cinema”. Il 39% (+5%) ha rivisto – riducendole – “le spese dedicate alla salute”, come analisi cliniche, dentista e visite specialistiche.Il 32% (+3%) ha “ridotto le spese per la cultura, la formazione e lo studio”.
Complici le difficoltà economiche – nel corso dell’ultimo anno – le famiglie italiane hanno ridotto l’acquisto di molti generi alimentari. Il 37% ha dichiarato di aver rinunciato al “pesce”, in aumento del 6% rispetto a dodici mesi fa. Agli “insaccati e stagionati” (il 36%), alla “carne” (il 28%), ma anche alla “prima colazione” (il 27%) e ai “prodotti per l’igiene” (il 22%). Hanno subito cali inferiori “pasta” e “latte”, entrambi all’8%, e il “pane” (il 7%).
Ma nonostante le tante rinunce, nell’ultima settimana solo il 14% è riuscito a risparmiare. Il 54% ha dichiarato che le proprie “entrate ed uscite sono state in equilibrio”. Mentre il 32% “hanno usato i risparmi”.
Il sondaggio è stato effettuato il 17 dicembre 2013 con metodo Cati su un campione probabilistico articolato per sesso, età, area geografica, ampiezza centri con ponderazione all’universo sociodemografico composto da 1.000 intervistati. Margine d’errore +/- 3,1%.
Sfoglia in pdf il monitor socioeconomico di Tecnè