Peggiora il clima di fiducia dei consumatori
I giudizi dei consumatori sulla situazione economica del Paese sono in peggioramento (da -123 a -128 il saldo). Migliorano le attese rispetto al mese precedente con il saldo che aumenta a -18 da -23. Le aspettative sulla disoccupazione migliorano: il saldo passa a 67 da 74 del mese precedente. Il risultato è dovuto al calo delle quote di rispondenti che giudicano la disoccupazione futura in ‘forte aumento’ e in ‘aumento’ (dal 25,4% al 24,6% e dal 40,0% al 38,7% rispettivamente).
Con riferimento ai prezzi al consumo, il saldo dei giudizi sulla dinamica degli ultimi 12 mesi è in lieve aumento a 33 da 32. Le attese future non subiscono modifiche, il saldo rimane a -11 come nel mese precedente. Quest’ultimo risultato è dovuto principalmente all’aumento della quota di coloro che si attendono i prezzi in ‘forte crescita’ (dal 10,5% di novembre al 12,5% di dicembre) e di quella di coloro che li prevedono in ‘diminuzione’ (dal 5,1% di novembre al 6,4% di dicembre).
Il saldo riferito ai giudizi sulla situazione economica della famiglia diminuisce da -60 di novembre a -67 di dicembre; in particolare sale, rispetto al mese precedente, la quota di rispondenti che giudica ‘molto peggiorata’ la propria situazione economica (dall’11,7% al 14,8%). Le attese sulla situazione economica familiare peggiorano: il saldo passa a -19 da -14. Anche i giudizi sul bilancio familiare non sono positivi, infatti il saldo passa a -24 da -18 del mese precedente.
Le opportunità attuali di risparmio sono valutate in diminuzione (da 140 a 132 il saldo). Tale valutazione è dovuta principalmente ad una diminuzione, rispetto al mese precedente, della quota di quanti ritengono “certamente opportuno effettuare risparmi” (dal 70,7% di novembre al 66,2% di dicembre). Anche le attese sulle possibilità future di risparmio sono valutate in diminuzione, il saldo passa da -53 a -58. La variazione del saldo è dovuta all’aumento della quota di consumatori che prevedono “certamente di non poter risparmiare” (dal 32,4% al 34,9%). Per quanto riguarda l’acquisto di beni durevoli, le valutazioni sull’opportunità attuale di acquisto e quelle sulle intenzioni future di spesa peggiorano entrambe: i rispettivi saldi passano rispettivamente da -82 a -91 e da -100 a -96.
A livello territoriale il clima di fiducia diminuisce nel Nord-ovest, nel Nord-est e al Centro, è stazionario nel Mezzogiorno.
Nord-ovest: l’indice del clima di fiducia diminuisce passando da 100,0 a 98,1. Aumenta la componente economica (da 93,0 a 97,0 l’indice) e diminuisce quella personale (da 104,0 a 98,1 l’indice). Il clima corrente diminuisce (da 101,8 a 95,9), mentre quello futuro aumenta lievemente (da 99,4 a 99,7 l’indice).
Nord-est: il clima di fiducia dei consumatori diminuisce (da 101,6 a 97,4). Diminuiscono tutte la componenti, quella economica da 94,3 a 92,5, quella personale da 104,2 a 98,9, quella corrente da 102,1 a 98,9 e quella futura da 100,5 a 94,7.
Centro: l’indice del clima di fiducia diminuisce passando da 96,9 a 94,6. Il deterioramento complessivo della fiducia è dovuto al peggioramento del quadro personale (da 98,9 a 95,3) e di quello corrente (da 98,0 a 92,4). Aumentano, viceversa, la componente futura (da 95,4 a 96,8) e quella economica (da 91,5 a 92,5).
Mezzogiorno: come nel mese precedente il clima di fiducia dei consumatori risulta sostanzialmente stabile a 95,3. Aumenta la componente economica (da 89,6 a 91,0) mentre quella personale diminuisce (da 98,0 a 96,9). Diminuisce la componente corrente (da 95,9 a 93,3) mentre aumenta quella futura (da 94,8 a 97,7).
(fonte: Istat)