Riforma Senato, Renzi: “150 persone tra sindaci e presidenti Regione”
“Io spero che il 2014 sia l’anno in cui la politica esca dalla dimensione in cui i problemi si accarezzano e per entrare in quella in cui si risolvono”, è l’auspicio che Matteo Renzi ha espresso nel corso del convegno sulle città metropolitane.
“Dalle città – ha aggiunto – pò nascere un’occasione di rilancio e speranza del sistema Paese. Le città metropolitane possono essere la riforma del rilancio ma sono da 30 anni diventate una barzelletta nel dibattito politico e istituzionale, sono rimaste un oggetto misterioso. Anzi le riforme hanno di fatto mortificato le città, la stagione dei sindaci si è potuta realizzare per il protagonismo dei sindaci ma non ha visto un passaggio di poteri alle città si è scelto di valorizzare un centralismo regionale che ha procurato punti di difficoltà e di danno”. Per il segretario del Partito Democratico “c’è la grande scommessa dei soldi dei fondi europei. Si sono spesi dei soldi in piccoli progetti da 15 mila euro che sono una sconfitta. Ora abbiamo 60 miliardi di euro: la Ue dice di dare il 5% ai sindaci, la Germania dà il 10%, noi limitiamoci al 5%.
“Oggi – ha concluso – in Direzione presentiamo la riforma del Senato e affronteremo la discussione sui dettagli. Immaginiamo un Senato come Camera delle autonomie, non elettivo, senza indennità che abbia 150 persone: 108 sindaci dei comuni capoluogo, 21 presidenti di Regione, c’è il caso del Trentino e dell’Alto Adige, e 21 esponenti della società civile scelti temporaneamente dal presidente della Repubblica, per un mandato”.
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