Monti-Napolitano, l’ex premier: “Cosa non si fa per vendere libri”
Il senatore a vita Mario Monti, in un’intervista ad Agorà ha così commentato le anticipazioni del libro Ammazziamo il Gattopardo: “Ieri ho scambiato parole intense e cordiali con il presidente Napolitano. Non le dico i contenuti della telefonata. Ci siamo chiariti? Sì, certo. Non credo di aver mancato ad alcun dovere di sensibilità e di riguardo. Sono sempre stato una tomba per quello che riguarda le conversazioni con il capo dello Stato nel 2011. Al massimo ne avrò fatto cenno a mia moglie. Tutta questa vicenda mi fa pensare a cosa non si faccia per vendere un libro”. La lettera inviata dal Capo dello Stato al Corriere della sera “l’ho trovata impeccabile, la condivido parola per parola. Le persone che in quei mesi mi chiedevano se ero disposto a impegnarmi erano decine e decine. Tra giugno e luglio 2011 ho avuto colloqui con il Capo dello Stato che mi aveva fatto capire che forse mi avrebbe chiesto una mia disponibilità in caso di bisogno. Io avrei considerato irresponsabile un presidente della Repubblica che si mettesse nello studio del Quirinale a riflettere vediamo un po’ chi può essere a guidare il governo il giorno dopo che il presidente del consiglio uscente ha rassegnato le sue dimissioni. Questo mi sembrerebbe un modo irresponsabile di assolvere ai compiti di un Capo dello Stato”.