Lo stato della giustizia in Italia
La giustizia italiana non va. In quanto a numero di casi pendenti il Paese indossa la maglia nera d’Europa e si piazza penultima, dopo Malta, per quanto riguarda i tempi per arrivare alla prima sentenza in un processo civile o commerciale. I processi pendenti risultano essere infatti 5,5 ogni cento abitanti, un miglioramento in confronto ai sei dello scorso anno. Ma se migliorano i numeri dei processi, peggiorano i tempi: nel 2012 servivano infatti quasi 600 giorni per arrivare alla sentenza di primo grado (contro i quasi 500 del 2010), solo a Malta è peggio con 700 giorni, mentre in Francia ne servono 300 e in Germania 200. Per arrivare invece al secondo grado, sempre nel 2012, servivano 1161 giorni e 1470 per arrivare in Cassazione, quindi al terzo grado.
In leggero peggioramento anche il budget pro capite riservato alla giustizia. In Italia si spendono 139 euro pro capite, in aumento del 6% rispetto ai 127 del 2010. Una cifra comunque non troppo lontana dai 167 euro pro capite spesi dalle corti virtuose della Germania.
“Giustizia tardiva equivale a giustizia negata – spiegano dalla Commissione europea per la Giustizia –. Il quadro di valutazione europeo della giustizia è uno strumento fondamentale della strategia economica dell’Ue, in quanto consente di migliorare l’efficienza della giustizia, a beneficio dei cittadini e delle imprese. L’indipendenza e il corretto funzionamento dei sistemi giudiziari nazionali sono essenziali tanto per ottenere la fiducia dei cittadini e degli investitori quanto per assicurare la fiducia reciproca nello spazio europeo di giustizia. Questa seconda edizione del quadro di valutazione europeo della giustizia giunge in un momento in cui molti Stati membri stanno realizzando riforme giudiziarie per migliorare la competitività. Le evoluzioni e i dati confermano l’importanza di continuare a portare avanti con impegno e determinazione gli sforzi per migliorare l’efficienza dei sistemi giudiziari in tutta l’Unione”.
Il Rapporto sullo stato della giustizia nei Paesi membri dell’Unione Europea, redatto da Cepej su richiesta della stessa Commissione, spiega anche che in Italia nel 2012 erano presenti 226.202 avvocati (il 7% in più rispetto al 2010): circa 379 ogni centomila abitanti, contro i 106 della media Ue.
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