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I flussi migratori in Europa

di Mirko Spadoni

migrantiLa promessa è del ministro dell’Interno Angelino Alfano. “Faremo un intervento legislativo per ridurre i tempi di permanenza nei Cie (centri di identificazione ed espulsione, ndr) e – ha aggiunto, parlando nel corso della conferenza stampa al Palazzo della Provincia di Roma – per accelerare le procedure per le identificazioni, i controlli e le espulsioni” per chi non ha il diritto di restare in Italia. La promessa/annuncio del titolare del Viminale risponde così all’invito del presidente della Repubblica. “Sarebbe utile e opportuna un’attenta riflessione sui tempi di permanenza nei Cie”, aveva osservato il capo dello Stato nei primi giorni di febbraio.
Ma i flussi migratori riguardano – più in generale – tutta l’Europa. I dati Eurostat, resi noti nella giornata di lunedì, lo confermano ampiamente: nel corso del 2013, le richieste di asilo sono state 435 mila. La maggior parte delle quali presentate da siriani (50 mila, pari al 12%), russi (41 mila, ovvero il 10%), afghani (26 mila) e in forte aumento rispetto al 2012 quando erano state ‘soltanto’ 335 mila. Per inciso: nel nostro Paese, le richieste sono state presentate soprattutto da nigeriani (3.580), pachistani (3.310) e somali (2.885).
Ben sette richieste su dieci (il 70%) si sono concentrate in soli cinque Paesi: Germania, Francia, Svezia, Regno Unito e Italia. Nello specifico e nel corso del 2013, il più alto numero di richieste d’asilo (127 mila, ovvero il 29%) è stato registrato in Germania. Seconda in questa speciale graduatoria la Francia con 65 mila richieste (il 15%) e terza la Svezia (54 mila; 13%). Regno Unito e Italia hanno registrato – rispettivamente – 30 mila (7%) e 28 mila (6%) richieste. Non tutte le richieste però sono state accettate.
Facciamo qualche esempio: nel nostro Paese, su un totale di 25.245 decisioni, quelle positive sono state 16.185 (a 3.110 è andato lo status di rifugiato; a 5.550 la protezione sussidiaria; a 7.525 ragioni umanitarie), quelle respinte sono state 9.060. Si sono dimostrati decisamente più rigidi nella concessione dei permessi i tedeschi (su un totale di 76.165 decisioni, 20.125 hanno avuto il via libera), i francesi (10.470 risposte positive su 61.455 decisioni) e gli svedesi (24.015 positive su 45.005). In rapporto alla popolazione di ciascun Stato membro, i tassi più elevati di richiedenti asilo si sono registrati in Svezia (5.700 richiedenti per milione di abitanti), Malta (5.300), Austria (2.100), Lussemburgo (2000), Ungheria e Belgio (1.900 ciascuno). Nel nostro Paese le domande sono state 470 per milione di abitante. Un dato inferiore a quello riscontrato in altri Paesi, ma che testimonia una cosa: l’Italia resta una delle mete principali dei flussi migratori. Nel 2008 gli stranieri regolari residenti (provenienti da circa 167 Paesi) erano il 4,5% degli italiani, nel 2013 hanno superato quota quattro milioni (7,4%). Numeri destinati a crescere, perché se volgiamo il nostro sguardo verso il futuro prossimo (nel 2020, ad esempio), dobbiamo fare i conti con le stime dell’Istat, secondo cui le presenze gli stranieri residenti regolarmente saranno sette milioni (11,4%).

 

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