La paura di perdere il lavoro
I dati diffusi martedì dall’Istat sul mercato del lavoro non fanno che confermare la priorità che il governo deve porsi: rilanciare l’occupazione. La disoccupazione ha raggiunto il livello record del 13% e l’occupazione è tornata indietro di 14 anni, attestandosi al 55,2%. Il numero degli occupati è risultato in calo dell’1,6%, quindi -365 mila unità. Come ha osservato lo stesso Matteo Renzi, martedì a Londra, “nell’ultimo anno abbiamo perso mille posti di lavoro al giorno”.
“Nonostante le prime misure del governo – spiega Confesercenti – abbiano finalmente riaperto una prospettiva, vista la gravità della situazione, è necessario fare di più. Occorre impedire la chiusura delle imprese, rilanciando con grande forza il mercato interno, cui fa riferimento la maggior parte del tessuto imprenditoriale e quindi dei posti di lavoro in Italia. La ripresa dell’occupazione è un obiettivo che si può raggiungere, facendo prevalere dialogo e coesione fra le Istituzioni e le parti sociali”.
Come già rilevato nelle ultime settimane da Tecnè nei monitor economici per TGCOM24 (per cui otto italiani su dieci si dichiarano insicuri sulle proprie sorti lavorative), quello della disoccupazione è un fardello che spaventa buona parte degli italiani. Secondo Confesercenti infatti sei italiani su dieci hanno paura di perdere il posto di lavoro o che, a rimanere coinvolto nel licenziamento, possa essere un membro della propria famiglia.
Alla domanda “lei ha paura che lei o qualcuno della sua famiglia possa perdere il posto di lavoro?”, il 24,6% ha risposto “molta”, il 37,2% “abbastanza”, il 24,8% “poca”. Solo il 10,1%, quindi un intervistato ogni dieci, ha risposto di non aver alcuna paura di perdere il posto, il 3,3% ha preferito non rispondere.
Guardando i dati emersi dall’ultima ricerca dell’Eures sul Lazio risulta impossibile biasimare quei sei italiani su dieci che temono di perdere il lavoro da un momento all’altro. Secondo l’analisi nel Lazio ogni 12 minuti si perde un posto di lavoro. Nel 2013 i disoccupati nella regione hanno raggiunto quota 310 mila unità, in crescita del 14,3% rispetto al 2012 e del 105% rispetto al 2007. Solo tra il 2011 ed il 2013 i disoccupati nella regione sono aumentati di 90 mila unità, da qui la media di uno ogni dodici minuti.
Tornando a Confesercenti, l’associazione di categoria che rappresenta le Pmi del commercio ha chiesto ai suoi intervistati come definirebbero la propria condizione economica familiare: l’11,2% del campione giudica la situazione finanziaria della propria famiglia “del tutto insoddisfacente”, il 40% “insoddisfacente”, il 45,9% “soddisfacente” mentre solo l’1% si dichiara totalmente soddisfatto (l’1,9% ha risposto “non saprei”).
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