Il mercato del digitale nel mondo
Mentre il settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict) ottiene risultati positivi nel resto del mondo, in Italia continua ad affannare. L’anno appena trascorso si è infatti chiuso con una perdita del 4,4% rispetto al 2012, scendendo a 65,2 miliardi di euro.
Rilevante il peso degli investimenti Ict sul Pil, un dato che nel nostro Paese si attesta al 4,8% contro il 6,5% della media europea (un divario di 25 miliardi di euro). Una percentuale che raggiunge il 9,6% nel Regno Unito, il 7% in Francia e il 6,8% in Germania. “La progressiva e continua riduzione degli investimenti in Ict è un fenomeno tutto italiano, fortemente preoccupante – spiega Elio Catania, presidente uscente di Assiform, ora presidente di Confindustria Digitale, presentando il Rapporto 2014 -. Se le cause sono da ricercarsi, certo, anche nella recessione economica che investe da anni il Paese, ciò non ci solleva dalla responsabilità di reagire usando proprio la leva tecnologica per invertire i trend negativi. Come conferma l’andamento delle principali economie nel mondo, vi è legame sempre più stretto tra investimenti in tecnologie digitali, produttività, competitività e crescita per le imprese e per i sistemi-paese. Anche in Italia l’affermarsi di questa dinamica nel tessuto produttivo – in particolare delle piccole e medie imprese, del manifatturiero e delle pubbliche amministrazioni – è un fattore strutturale imprescindibile per cambiare il Paese e ritrovare la via della crescita e delle nuove opportunità occupazionali. Ma questa condizione da noi stenta ancora molto a essere compresa e a tradursi in azioni concrete, su base sistemica”.
Dunque, al contrario di quello italiano, il mercato digitale nel mondo è in crescita del 3,8% per un valore globale di 4.379 miliardi di dollari. Una crescita in lieve calo, ma pur sempre un crescita, in confronto al +5,2% registrato nel 2012. La spinta maggiore viene data dalla crescita dell’Itc nei mercati emergenti come l’America Latina, con un +5,8% e l’Asia del Pacifico, con un +6,6%. In crescita del 3,5%, anche il Nord America. In Europa scende invece dello 0,9%.
Nel mondo sono stati venduti 990 milioni di smartphone, un mercato in crescita del 44,3%, gli internauti sono cresciuti del 9 a 2,7 miliardi di utenti(il 38% della popolazione mondiale totale), la diffusione della connessione via mobile a banda larga è cresciuta del 35,5% a 2,1 miliardi di connessioni.
Per il neo presidente di Confindustria Digitale “il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda digitale costituisce oggi un imperativo per il Paese. Dopo due governi che hanno lavorato per creare il contesto normativo e di governance, è necessario che l’attuale governo, che ha giustamente assunto la crescita come obiettivo prioritario, promuova con estrema urgenza il passaggio alla fase esecutiva dell’Agenda digitale”.
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