Google delude le attese a causa della pubblicità
Ancora una volta i conti e economici di Google hanno deluso le attese degli analisti. Per il secondo trimestre consecutivo infatti, sebbene il colosso di Mountain View abbia registrato crescite sia degli utili che dei ricavi, la pubblicità non ha dato i risultati sperati, con lievi conseguenze anche sulle altre voci. In particolare il settore che procede a rilento, forse troppo, è quello del Mobile Advertising che, al contrario della concorrenza spietata degli altri giocatori in ballo, a Mountain View non riesce a decollare. Nel primo trimestre del 2014 infatti i click degli utenti sui banner pubblicitari sono cresciuti sì del 26% (contro il 33% stimato dagli analisti) rispetto allo scorso anno, ma sono anche scesi di un punto percentuale rispetto all’ultimo trimestre del 2013. Dal punto di vista del settore pubblicitario l’unica nota positiva è quella sul calo del prezzo pagato dagli inserzionisti al motore di ricerca per ogni click effettuato dagli internauti sui link consigliati, -9% negli ultimi dodici mesi, contro l’11,1% stimato in precedenza. Il calo di nove punti percentuali sul pagato dagli inserzionisti per ogni click ricevuto si deve al fatto che sempre più utenti effettuano ricerche mediante tablet o smartphone, dove i click perdono valore.
Passando agli utili, nel primo trimestre di quest’anno Google ha registrato un aumento del 3% rispetto ai 3,35 miliardi di dollari registrati nel primo trimestre a 3,45 miliardi. I ricavi sono stati di 15,42 miliardi di dollari, contro i 15,5 miliardi stimati, con un aumento del 9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (bisogna tuttavia sottolineare che la maggior parte dei ricavi viene destinata periodicamente a quei partner che contribuiscono ad indirizzare gli utenti della rete sulle pagine del motore di ricerca).
Arrivati a mercati chiusi, i conti economici di Big G non hanno influito sul titolo che alla chiusura di mercoledì si è presentato a 556,54 dollari, archiviando un +3,75 nel corso della giornata, perdendo però almeno un 4% nell’afterhours.
segui @MatteoButtaroni