Quanto costa il Parlamento europeo
Il Parlamento europeo, per il quale si andrà al voto dal 22 al 25 maggio, costa ad ogni cittadino 3,58 euro all’anno, contro i 27,15 euro del Parlamento italiano. Nonostante in Europa gli sprechi siano più controllati, anche nell’Unione una sorta di spending review non guasterebbe poi così tanto. Basti pensare, spiega la Repubblica, che solo per il mantenimento delle tre sedi del Parlamento europeo, quella di Strasburgo, quella di Bruxelles e quella di Lussemburgo, dalle casse europee escono circa 205 milioni di euro ogni dodici mesi. L’Europarlamento con tutte le sue voci costa circa un miliardo e 790 milioni di euro all’anno (quello italiano un miliardo e mezzo). Oltre l’11% della spesa complessiva è rappresentato dal costo delle cinquemila persone che viaggiano tra le varie strutture. E’ in questo senso che si dovrebbe parlare un po’ più di spending review. Quell’11% sono infatti 200 milioni di euro che si potrebbero risparmiare trasferendo l’Europarlamento in un’unica struttura: per esempio quella di Strasburgo, costata ben 600 milioni di euro ma utilizzata circa un mese e mezzo l’anno. Sì, perché in Francia si svolgono le sedute plenarie (quattro al mese escluso agosto), mentre in Belgio si riuniscono le Commissioni e in Lussemburgo si svolgono le funzioni amministrative e del Segretariato generale.
Tornando alle spese: gli eurodeputati, quei 751 per i quali tra poco più di una settimana si andrà alle urne, costano esattamente 227 milioni di euro all’anno. Settantacinque milioni di euro vanno in stipendi, 117 milioni in rimborsi spese e altri 35 milioni in assicurazioni, pensioni ed indennità. A queste cifre si aggiungono altri 620 milioni di euro destinati ai funzionari e ai dipendenti temporanei. Solo una delle voci di spesa risulta in calo, quella per i servizi esteri. Passati da 116 milioni di euro l’anno a 98. Le attività ordinarie costano 463 milioni di euro (contro i 444 milioni dello scorso anno, aumento dovuto anche all’ingresso della Croazia nell’Unione). Ci sono infine le spese per le telecomunicazioni (140 milioni di euro); i costi amministrativi (cinque milioni di euro) e altri 100 milioni idi euro per finanziare le attività dei parlamentari indipendenti.