L’Italia delle eccellenze
Allontanandosi dai soliti stereotipi e tralasciando per una volta il mercato del lavoro, la crisi economica e tutte le maglie nere indossate dall’Italia negli ultimi tempi (corruzione, numero di laureati, infrazioni europee, processi civili, sovraffollamento carceri e chi più ne ha, più ne metta) il Corriere della Sera ha voluto disegnare un quadro del tutto speciale ritraendo l’Italia e le sue eccellenze. L’ha fatto partendo dal turismo, passando per l’immancabile agroalimentare e arrivando all’impresa e all’innovazione.
Partendo dunque dal turismo e analizzando il numero delle notti passate dai visitatori provenienti da Paesi extraeuropei nei nostri esercizi ricettivi (hotel, bed & breakfast, campeggi, ecc.), risulta che con 51.342 notti l’Italia occupa il gradino più alto della classifica europea, surclassando le 41.348 notti del Regno Unito, secondo in graduatoria, e le 36.348 notti della Spagna, terza. Guardando poi ai Paesi preferiti dai turisti provenienti dai principali Paesi extra-Ue, l’Italia è prima per i turisti Svizzeri, con 8.145 pernottamenti; per i Giapponesi, con 2.665; per i cinesi, con 2.089; per i brasiliani, 1.809; e per i turchi, 647. Seconda per i russi, dietro la Spagna, e per gli statunitensi, dopo il Regno Unito.
Passando al settore agroalimentare, il medagliere delle principali produzioni italiane segna alcuni primi, secondi e terzi posti. Tra i primi figurano quello per le paste alimentari, quello per i pomodori preparati o conservati, quello per le carni suine e quello per le paste alimentari farcite con carne. Tra i secondi posti il medagliere presenta i vini di uve fresche, l’olio extra vergine di oliva, il caffè torrefatto, l’uva fresca e i vini spumanti di uve fresche.
Tra i terzi, ed ultimi, posti presi in considerazione nell’analisi troviamo la cioccolata, i formaggi freschi, le salse e i condimenti, gli ortaggi e le carni bovine.
Passando alla performance innovativa, l’Italia risulta 16esima e rientra tra i Paesi “Moderatamente innovatori” (come Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Grecia, Slovacchia, Ungheria, Malta e Lituania). La performance, misurata tramite un indicatore composito, compreso tra 0 e 1 (l’Italia ottiene lo 0,45) vede “Leader dell’innovazione” Svezia (0,75), Germania (0,72), Danimarca (0,72) e Finlandia (0,68). Nonostante in questo caso l’Italia non cavalchi i primi posti del ranking, incoraggia il fatto che, tra il 2008 ed il 2012, il numero di passi avanti fatti dall’Italia è stato maggiore di quello della media europea: l’Italia è passata infatti dallo 0,40 del 2008 allo 0,45 del 2012, la media Ue è invece passata dallo 0,50 allo 0,54.
Miglior piazzamento l’Italia lo ottiene nella classifica del saldo commerciale complessivo dei primi, secondi e terzi posti ottenuti dai Paesi del G20 per il surplus con l’estero. Il medagliere pone infatti l’Italia al sesto posto con 183 podi. Al primo posto c’è la Cina, con ben 1.310 risultati positivi; al secondo la Germania, con 539; al terzo il Giappone, con 493; al quarto gli Stati Uniti con 349 e al quinto la Corea del Sud con 302.
In confronto a Germania, Spagna, Francia e Regno Unito, l’Italia presenta una più alta incidenza di addetti nella Piccola e media impresa e nella Micro e piccola impresa. Ultimo posto lo ottiene invece per l’incidenza del personale nella grande impresa.