Un terzo del lusso mondiale è Made in Italy
E’ di 171,8 miliardi di dollari il fatturato complessivo generato dai 75 più importanti marchi del lusso mondiale. Solo il fatturato dei primi dieci in classifica rappresenta il 55% del fatturato totale dei 75 in graduatoria. Un mercato nel quale l’Italia si ritaglia una fetta pari a un terzo del totale. E’ quanto emerge dallo studio pubblicato da Deloitte intitolato Global Powers of Luxury Goods.
L’analisi, che mette a confronto i risultati dell’anno fiscale 2013 (ovvero quelli conclusi entro la fine di giugno 2013), colloca in testa alla classifica il gruppo francese LVMH che, con i 21.060 miliardi di dollari di fatturato del 2012, precede sul podio la Compagnie Financiere Richemont Sa, con 12.391 miliardi di dollari, e la Estee Lauder Companies Inc, con 10.182 miliardi.
Il Paese più rappresentato nella top list è proprio l’Italia, questo nonostante le aziende nostrane presentino dimensioni più ridotte rispetto alle competitors. In particolare si parla di 23 marchi che nell’insieme generano un fatturato pari al 18,6% del totale dei 75 gruppi presi in esame (la Francia con 11 aziende occupa una fetta del 27,4% piazzandosi al primo posto). Il primo gruppo italiano presente nella graduatoria è Luxottica che si pazza al quarto posto della classifica internazionale con 9.113 miliardi di dollari di fatturato. Segue Prada, al 14esimo posto, con 4.251 miliardi di dollari. Scendendo ulteriormente nella classifica troviamo Giorgio Armani, al 20esimo gradino, con 2.689 miliardi; al 23esimo Only the Brave di Renzo Rosso, con 1.904 miliardi; al 26esimo Max Mara Fashion Group con 1.665 miliardi; seguito a ruota al 27esimo posto da Ermenegildo Zegna con 1.621 miliardi; da Safilo Group, al 28esimo, con 1.512 miliardi e da Salvatore Ferragamo, al 29simo con 1.483 miliardi.
Al 32esimo posto c’è Tod’s con 1.267 miliardi, al 33esimo Dolce & Gabbana con 1.216.
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