Frena la crescita Usa. Pil in calo dell’1%
A quanto pare l’America se la passa peggio di quanto sperato. Secondo gli analisti l’economia statunitense avrebbe subito, al peggio, un calo dello 0,5%, mentre le prime stime indicavano addirittura una crescita, anche se lieve: +,0,1%. Eppure così non è stato. Al termine del primo trimestre 2014 il Prodotto interno lordo americano ha registrato una contrazione pari all’1%. Quello appena riscontrato, oltre ad essere un dato ben lontano dal 2,6% del quarto trimestre del 2013, è il primo calo dal primo trimestre del 2011.
Pil a parte, tutti gli altri indicatori economici hanno presentato segnali positivi. I consumi sono infatti lievitati del 3,1% (gli analisti avevano previsto un +3%). Le spese per i servizi sono salite del 4,3% e quelle per i beni fisici dello 0,7%.
L’export ha subito una brusca contrazione, del 6%, mentre le importazioni sono cresciute di un lieve 0,7% (contro le stime che indicavano un calo dell’1,4%).
La contrazione del Pil non abbatte però le aspettative sulla crescita e non indicano necessariamente una nuova recessione, nel trimestre aprile-giugno potrebbe verificarsi una crescita del 3,5%.
Il presidente del Council of Economic Advisers della Casa Bianca, Jason Furman, ha spiegato che “il rallentamento del primo trimestre è temporaneo e influenzato da vari fattori, compresa un’ondata di maltempo senza precedenti. Il presidente americano Barack Obama farà tutto il possibile per favorire un aumento della crescita e per accelerare la creazione di posti di lavoro, lavorando con il Congresso o agendo da solo tramite ordini esecutivi. La revisione al ribasso è stata quasi completamente provocata da una revisione al ribasso delle scorte aziendali”.
Migliori le notizie per quanto riguarda la disoccupazione. Le richieste di sussidi hanno raggiunto il livello più basso mai registrato dall’agosto del 2007. La scorsa settimana le richieste sono scese di 27mila unità, attestandosi a 300mila (contro le 318mila stimate).