Semestre europeo, Renzi: Portiamo un’Italia più forte” | T-Mag | il magazine di Tecnè

Semestre europeo, Renzi: Portiamo un’Italia più forte”

“Indipendentemente dall’appartenenza politica e dal risultato delle elezioni, portiamo in Europa un’Italia forte. Noi per primi come classe politica abbiamo dato l’idea di considerare l’Europa come luogo altro, diciamo ‘andiamo in Europa’: noi invece andiamo in Europa quando usciamo di casa, l’Europa non è altro da noi. Il Pd ha preso più voti di tutti, e dunque non accettiamo da nessuno lezioni di democrazia. Se milioni di elettori hanno votato perché l’Europa cambiasse verso abbiamo una responsabilità, non una medaglia da appuntarci al petto. Chi affermasse oggi che siccome ci sono state le elezioni e c’è chi ha preso qualche seggio in più, allora il candidato di quel partito deve essere per forza il presidente della commissione, ridurrebbe il significato delle elezioni. Chi oggi immagina che il gap di democraticità in Europa si colma semplicemente indicando Juncker o un altro, vive su Marte. A questo passaggio elettorale è accaduto che un pezzo intero della comunità civile europea non è andato a votare. E poi che chi è andato a votare ha lottato spesso contro la politica economica di questi anni, e anche laddove partiti più tradizionali hanno avuto un buon risultato, quei partiti, come in Italia, hanno chiesto un deciso cambio di prospettiva nella politica europea. Di conseguenza, la discussione di giovedì sera, al consiglio europeo, deve partire da questo vulnus. O l’Europa ne è consapevole o rischiamo di perdere una chance storica. Siamo a un bivio molto importante. L’Italia si è battuta perché si affermasse un metodo, e il metodo scelto è stato un successo del nostro Paese. Prima di decidere chi guida, decidiamo dove andiamo. E poi facciamo una discussione su un accordo complessivo: non solo il presidente della Commissione, ma quello del Parlamento, l’Alto rappresentante per la politica estera, il presidente del Consiglio, quello dell’Eurogruppo. Perché è impossibile immaginare un percorso che privi l’Europa di una visione di insieme. Dunque, il passaggio di giovedì sarà particolarmente significativo se le nomine saranno conseguenza delle cose”, così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, parlando alla Camera in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno.

 

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