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Quanto guadagnano i big della Nba

di Matteo Buttaroni

lebron jamesSe appena conferito il titolo agli Spurs non si è fatto altro che parlare di Marco Belinelli che da San Giovanni Persineto (Bologna) è sbarcato a San Antonio divenendo il primo italiano a vincere la Nba, grazie ad un fantastico 4-1 (più avanti spiegheremo come è organizzato il campionato Nba), oggi, a circa dieci giorni di distanza si parla del beniamino della franchigia (negli Stati Uniti le squadre si chiamano anche franchigie, in quanto non controllate da una federazione a livello nazionale, non retrocedono e non vengono promosse in categorie superiori) opposta: LeBron James, la casacca numero 6 di Miami.
Il quattro volte Mvp (Most Valuable Player), due volte campione della National Basketball Association (consecutive e sempre con i Miami Heat), due volte Mvp delle finali e due volte Mvp degli All Star Game (ai quali è stato convocato ben dieci volte), ha deciso, con due anni di anticipo dalla scadenza del contratto, di lasciare i Miami Heat. I motivi per cui rinuncerebbe ad un contratto da quasi venti milioni di dollari all’anno ancora non sono chiari, ma negli ambienti le ipotesi sono due: tornare nei Cleveland Cavaliers, prima squadra nella quale The King James ha militato, oppure sollecitare patron Micky Arison a rivalutare l’organico tecnico (cosa che già sta accadendo) e il quintetto titolare. Nel momento in cui un player diventa free agent, ovvero svincolato, la squadra ha la possibilità di ingaggiarlo di nuovo alzando l’offerta. Gran parte degli appassionati sembra però scongiurare l’ipotesi del rientro a Miami e lanciano ipotesi su un suo possibile approdo a Los Angeles, con i Clippers, a Phoenix, con i Suns, o a Chicago con i Bulls. Una delle ipotesi però più papabili è quella che vede LeBron James vicino ai New York Knicks, dove Carmelo Antony ha optato per la stessa scelta del re di Miami: rescindere il contratto esercitando il diritto di option out (la possibilità di rescindere un contratto anzitempo).

Come funziona il campionato di basketbasket
Quello che viene considerato il campionato di basket più bello al mondo è organizzato in maniera molto differente dal nostro: in Italia il campionato si disputa su scala nazionale con partite andata e ritorno. Al termine del campionato regolare le prime otto classificate vengono ammesse ai play-off per lo scudetto (includendo anche la fase finale) mentre l’ultima in classifica retrocede direttamente. I playoff prevedono quarti di finale (al meglio di 5 partite), semifinale (al meglio di 7 partite che si disputano di volta in volta in casa della meglio classificata) e finale (anch’essa al meglio di sette partite che si disputano di volta in volta in casa della meglio classificata).
Negli Stati Uniti invece il campionato si suddivide in tre fasi: la Regular Season, i Playoff e la fase finale. Nel corso della Regular Season ogni squadra disputa 82 partite. Le 30 squadre Nba sono divise in due Conference (West e East) a loro volta entrambe sono suddivise in tre Division (la West Conference in NorthWest, Pacific e Southwest e la East Conference in Atlantic, Central e Southeast). Ad ogni Division appartengono cinque squadre. Ognuna di queste sfida quattro volte le squadre della stessa Division, sfida poi tre volte squadre della stessa Conference e due volte squadre della Conference opposta. Al termine della Regular Season si svolge l’All Stare Game (in cui i dieci migliori atleti della West sfidano i dieci migliori atleti della East in una partita, in una gara di schiacciate, in una gara di tiri da tre punti e altre competizioni minori). Con il termine della Regular Season si segna anche la fine del “basket-mercato” e vengono conferiti i riconoscimenti annuali a squadre e giocatori. Dopo una settimana di pausa iniziano i Playoff. Anch’essi divisi in due gironi (East e Ovest) Ogni turno dei Playoff prevede una serie di partite al meglio di sette. Le squadre che vincono la serie passano di conseguenza ai turni successivi, scalando la competizioni fino alle finali di conference. I vincitori delle rispettive Coneference passano quindi alla fase finale del campionato: la Finale Nba (vinta appunto quest’anno dai San Antonio Spurts contro i Miami Heat).

I giocatori con lo stipendio più alto
Come già sottolineato LeBron vanta uno stipendio di oltre 19 milioni di dollari all’anno, una cifra che grazie agli sponsor arriva a superare i 56 milioni, facendogli ottenere il secondo posto nella classifica degli atleti americani più pagati, alle spalle del campione di box Floyd Mayweather (con 90 milioni tra salario e sponsor).
Secondo i dati raccolti dall’Espn, all’interno della sfera del basket statunitense, e senza calcolare sponsor, il cestista con lo stipendio più alto è Kobe Bryant, che militando nei Lakers della Città degli angeli si porta a casa 30,453 milioni di dollari. Al secondo gradino del podio troviamo Dirk Nowtzki dei Dallas Mavericks, con 22,721 milioni di dollari, mentre al terzo Amare Stoudemire dei New York Knicks con 21,679 milioni.
Appena sotto il podio troviamo Joe Johnson dei Brooklyn Nets con 21,466 milioni di dollari. Al quinto c’è Carmelo Antony (Knicks) con 21,388 milioni, al sesto Dwight Hoaward (Houston Rockets) 20.513, al settimo Pau Gasol (Lakers) con 19,285 milioni di dollari. Chiudono la top ten Chris Bosh (Heat), LeBron James (Heat) entrambi con 19,067 milioni di dollari e Dwyane Wade (Heat), con 18,673 milioni di dollari.

Le squadre più ricche
Secondo Forbes, con un valore oltre un miliardo e 400 milioni di dollari sono i New York Knicks la franchigia più ricca della Lega (+27% rispetto allo scorso anno), al secondo posto troviamo i Los Angeles Lakers con 1,35 miliardi di dollari e al terzo i Chicago Bulls con un miliardo di dollari circa. Al quarto troviamo i Boston Celtics con 875 milioni di dollari e al quinto i Brooklyn Nets con 780 milioni.
I Miami Heat di LeBron James si piazzano al settimo posto con 770 milioni di dollari, mentre i San Antonio Spurs chiudono la top ten con 660 milioni di dollari.

 

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