Consumi ancora fermi a maggio
Il calo a maggio dello 0,7% su base annua e dello 0,3% in confronto ad aprile della fiducia dei consumatori, secondo Confcommercio, sono sintomatici del fatto che le misure di alleggerimento del carico fiscale sono ancora insufficienti. Nonostante la timida ripresa del tasso occupazionale (complice anche il calo del 3,9% nelle ore autorizzate di Cassa integrazione) la domanda delle famiglie appare ancora troppo fioca.
“A giugno – si legge nella nota diffusa da Confcommercio – il sentiment delle imprese, dopo un bimestre caratterizzato da un contenuto ripiegamento, ha mostrato un miglioramento, sintesi di andamenti non univoci delle aspettative degli operatori dei diversi settori produttivi”.
A giugno è infatti continuata la leggera ripresa della produzione industriale e dei dati relativi agli ordini: rispettivamente si è registrato un +0,4% e un +0,6% rispetto a maggio.
Tornando al mercato del lavoro la Confcommercio sottolinea che a maggio 2014 il numero degli occupati è cresciuto di 52 mila unità rispetto ad aprile e di 56 mila. Su base annua si registra ancora un calo di 61 mila unità giustificando la stabilità del tasso di disoccupazione al 12,6%.
L’Indicatore dei consumi di Confcommercio ha rilevato a maggio un brusco calo, dell’1,3%, della spesa per i beni. Rilevato però un aumento dello 0,7% della domanda relativa ai servizi, del 7,6% della spesa reale in beni e servizi per le comunicazioni, dello 0,6% per i beni e servizi per ricreativi e dello 0,1% per gli alberghi, pasti e consumazioni fuori casa.
In calo dell’1,9% i consumi per l’abbigliamento e le calzature; dell’1,6% per i beni e servizi per la casa; dell’1,2% per gli alimentari, bevande e tabacchi e dello 0,8% la spesa per i beni e servizi per la cura della persona.
Per luglio 2014 la Confcommercio stima una variazione congiunturale nulla, “con un tasso di crescita tendenziale dei prezzi pari allo 0,2%, in ridimensionamento rispetto allo 0,3% registrato a giugno”.