Frena la crescita economica dell’Eurozona
Tra aprile e giugno, nessuna delle tre economie più importanti della zona euro (Germania, Italia e Francia) è riuscita a crescere. Il PIL tedesco si è contratto dello 0,2% su base trimestrale, quello italiano – comunicato il 6 agosto dall’Istat – anche.
Dati negativi, non del tutto inattesi, e che hanno spinto la Banca centrale europea ha ridurre marginalmente la stima di crescita della zona euro per il 2014, portandola dall’1,1% all’1%. Restano invece invariate le previsioni per il 2015 e il 2016, rispettivamente all’1,5% e l’1,7%.
Di qui l’invito della Banca centrale europea: “Importanti riforme strutturarli hanno potenziato la competitività e la capacità di aggiustamento dei mercati nazionali del lavoro e dei beni e dei servizi. E’ ora necessario – avverte l’Eurotower – che questi sforzi acquisiscano slancio per incrementare il potenziale di crescita dell’area euro. Le riforme strutturali – si legge ancora nel bollettino della Bce – dovrebbero innanzitutto a promuovere gli investimenti privati e la creazione di posti di lavoro”.
L’economia tedesca arretra, non accadeva dal 2012
Come già anticipato, l’economia più importante della zona euro (quella tedesca, per l’appunto) ha registrato una contrazione dello 0,2% del Pil nel secondo trimestre del 2014, arretrando così per la prima volta dal 2012.
La negativa performance tedesca – annunciata dal calo degli ordinativi dell’industria tedesca a giugno – smentisce le previsioni dell’Istituto federale di statistica, secondo cui la flessione sarebbe stata meno marcata: -0,1%.
Quanto certificato dalla Banca centrale europea non tiene però conto – come è logico che sia – delle possibile conseguenze delle sanzioni tra i Paesi della zona euro e la Russia. Che invece può aver influito sull’indice calcolato dall’istituto Zew, che misura le aspettative economiche in Germania, crollato a 8,6 punti dai 27,1 registrati a luglio, toccando i minimi dal dicembre del 2012.
Il caso francese
Non c’è ottimismo neanche tra i francesi. Parlando nel corso di un’intervista rilasciata a Le Monde, il ministro delle Finanze francese Michel Sapin ha annunciato che il Pil transalpino crescerà dello 0,5% nel 2014 (le previsioni stimavano una crescita dell’1%). Ma sono state riviste al ribasso anche le stime sulla crescita attesa nel 2015, che si dovrebbe attestare all’1% rispetto al +1,7% previsto in precedenza.
E come se non bastasse Parigi non riuscirà a rispettare l’obiettivo sul deficit 2014, superando il 4% del Pil (il target era stato fissato al 3,8%). Quello italiano dovrebbe invece attestarsi intorno al 2,9%. La spesa pubblica francese, ha comunque assicurato Sapin, verrà tagliata – tra il 2015 e il 2017 – di ben 50 miliardi di euro.